Tentato omicidio ad Amandola: chiesti 6 anni e 10 mesi per l’imputato

ASCOLI - Il processo si svolge con rito abbreviato e al centro c’è una perizia psichiatrica: l’imputato è stato ritenuto capace di intendere e volere. Il pm ha avanzato la richiesta di condanna, ora la parola passa a difesa e parte civile

Il tribunale di Ascoli

Una perizia psichiatrica, un’aggressione violenta e una richiesta di condanna pesante: si è acceso il confronto giudiziario sul caso di tentato omicidio avvenuto ad Amandola nel luglio scorso, approdato oggi all’udienza preliminare davanti al Gup  del Tribunale di Ascoli, Barbara Caponetti.

 

L’imputato, che ha scelto il rito abbreviato condizionato all’esito di una perizia psichiatrica, è stato dichiarato pienamente capace di intendere e volere dalla perita Ida De Lauretis. Un punto centrale del processo, che ha dato slancio alla requisitoria del pm Cinzia Piccioni, la quale ha chiesto una condanna a 6 anni e 10 mesi. La difesa, rappresentata dagli avvocati Massimo Comini e Olindo Dionisi, ha chiesto di escludere l’aggravante dei futili motivi e di riconoscere le attenuanti generico. Il papà del giovane di Amandola è parte civile tramite l’avvocato Emiliano Carnevali.

 

Gli avvocati Massimo Comini e Olindo Dionisi

Il procedimento è stato aggiornato a venerdì per le repliche delle parti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti