La Polizia Penitenziaria di Fermo onora il patrono San Basilide. Stoico: «Garantiamo legalità e diritti diffondendo speranza»

FERMO – Onorata presso il Santuario della Madonna della Misericordia la ricorrenza per San Basilide Martire, patrono del Corpo della Polizia Penitenziaria. Nell’omelia di Monsignor Trasarti le parole speranza e dignità hanno risuonato molto forti ribadite anche dalla direttrice Serena Storico nel suo intervento finale

di Roberto Cruciani

Si è svolta oggi pomeriggio la ricorrenza di San Basilide Martire, Santo Patrono del Corpo della Polizia Penitenziaria. E anche quella fermana ha onorato il suo patrono con una santa messa officiata dal monsignor emerito Armando Trasarti nel santuario della Madonna della Misericordia, a Fermo. la celebrazione è stata l’occasione per il corpo e per l’intera amministrazione penitenziaria di onorare, attraverso l’esempio di San Basilide, i valori che hanno accompagnato la nascita e continuano a guidarne la storia del Corpo di Polizia Penitenziaria. Presenti, oltre alla direttrice del Carcere di Fermo, Serena Stoico, il prefetto Edoardo D’Alascio, il presidente della Provincia di Fermo Michele Ortenzi, il vicesindaco di Fermo, Mauro Torresi, la presidente della Commissione Patri Opportunità della Regione Marche, Maria Lina Vitturini ed i vertici delle forze dell’ordine del Fermano.

Nel corso della sua omelia, monsignor Trasarti ha voluto sottolineare diversi aspetti: «Va sempre riconosciuto il ruolo difficile e delicato che ha la Polizia Penitenziaria. Occorre dare valore a chi lavora giornalmente dentro queste strutture di servizio (i carceri, ndr), anche ai laici. Il mio saluto va alle autorità e ai membri presenti con un ricordo affettuoso ai familiari ma il mio saluto va anche ai detenuti. Dentro al carcere non ci sono telefoni per chiedere aiuto ma ci sono gli sguardi e la speranza. Nessun uomo può vivere senza speranza, quando qualcuno la perde diventa un pericolo. Serve dignità anche per i parenti che vengono a trovare detenuti, il mio invito è quello di andare sempre a testa alta. Il compito è quello di garantire l’ordine nella Casa di detenzione ma serve garantire anche la dignità dei detenuti e delle loro famiglie che indubbiamente sono sofferenti».

Al termine dell’omelia, dopo la lettura della preghiera di San Basilide fatta da una operatrice, la parola è passata alla direttrice Serena Stoico: «Il grazie a tutti voi per esserci in questa giornata così importante per il nostro Corpo. Ricordiamo la figura di San Basilide che accompagnò una giovane alla pena capitale durante il cammino finale, la cui colpa era quella di essersi dichiarata cristiana in un periodo nel quale i cristiani venivano perseguitati. Lui non ebbe timore e venne a sua volta perseguitato. Il nostro è un duplice compito: quello di garantire legalità dentro gli istituti e presidiare il riconoscimento dei diritti alla popolazione detenuta. Ma anche quello di diffondere la speranza, armati dei nostri valori quali la compassione e il rispetto delle regole. Il grazie personale ai colleghi di Fermo e alle loro famiglie che sono fondamentali per il lavoro svolto, ma anche ai pensionati e ai caduti del nostro Corpo in una giornata così importante per noi. Lo è per il nostro istituto anche perché è l’ultimo giorno di lavoro del commissario capo Nicola Quadraroli che salutiamo e ringraziamo per il lavoro svolto. Da domani prenderà servizio, al suo posto, Antonio Mottola, a cui diamo già il benvenuto».

Infine il prefetto Edoardo D’Alascio nel saluto finale ha rivolto un «pensiero alle persone che lavorano dedicando se stessi alla cura degli ospiti. Ma è anche un piacere ricordare le iniziative interessanti intraprese con la dottoressa Stoico e altre ne abbiamo in cantiere».

 


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