La grande arte a Monte Vidon Corrado: il ricordo di Giuliano Gori

CULTURA - Appuntamento a sabato alle 21,15 sul terrazzo panoramico

Sabato 5 luglio, dalle 21.15 torna la grande arte sul terrazzo panoramico di Monte Vidon Corrado, con una imperdibile serata dedicata a Giuliano Gori (1930-2024), collezionista colto e visionario. L’evento rientra nella rassegna “Incontri d’Arte” organizzata dal Centro Studi Osvaldo Licini in collaborazione con il Comune di Monte Vidon Corrado.
Introdurrà Daniela Simoni e coordinerà Stefano Bracalente. Attraverso parole e immagini Mattia Patti, professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Pisa, racconterà l’amicizia del giovane Gori con Osvaldo Licini, Paolo e Stefania, figli di Giuliano Gori, ripercorreranno la storia appassionante della Fattoria di Celle e ne delineeranno le prospettive , Kosme de Barañano, professore ordinario di storia dell’arte e curatore di mostre di respiro internazionale, parlerà dei rapporti di Gori con gli artisti italiani e internazionali che a Celle hanno lasciato straordinarie opere di arte ambientale.

Nato a Prato, Giuliano Gori è stato un imprenditore tessile che ha iniziato a raccogliere la sua collezione d’arte già dagli anni Cinquanta. In questo primo nucleo di opere erano inclusi dei dipinti di Osvaldo Licini che Gori ha conosciuto e a cui ha fatto visita a Monte Vidon Corrado negli ultimi giorni di vita dell’artista.
La collezione, che lascia trasparire un vivo interesse per le sperimentazioni coeve, cresce in fretta, e negli anni Sessanta viene allestita in un edificio ristrutturato del centro storico di Prato.
Nel 1961, insieme a Giuseppe Marchiori e Luigi Dania, Gori si reca all’Ateneo di Madrid per rendere omaggio a Osvaldo Licini: durante una sosta a Barcellona visita lo studio di Antoni Tàpies e il Museo d’Arte Catalana, dove vede ricostruiti i contesti delle opere esposte e da questa esperienza scaturisce l’idea – al tempo in Italia davvero pionieristica – dell’arte ambientale, finalizzata anche al recupero dell’antico rapporto artista-committente. Nasce così nel ’70 la Fattoria di Celle a Santomato di Pistoia: nel grande parco di 45 ettari che circonda la villa storica divenuta residenza della famiglia Gori, anno dopo anno cresce quella che oggi è una delle più grandi e prestigiose collezioni di arte ambientale contemporanea al mondo, visitata ogni anno da migliaia di persone, oggetto di ricerche e tesi di laurea, protagonista di mostre nei principali musei internazionali, gemellata dal 2012 con la Fondation Maeght di Saint Paul de Vence.

Numerosissimi sono gli artisti che hanno lasciato il proprio segno alla Fattoria di Celle intrattenendo con Gori un rapporto amicale: tra i più importanti Fausto Melotti, Robert Morris, Dennis Oppenheim, Richard Serra, Mauro Staccioli, Luciano Fabro, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Aldo Spoldi, Gilberto Zorio, Jean-Michel Folon, Alberto Burri, Daniel Buren, Emilio Vedova, Anselm Kiefer, Stefano Arienti.
Gori, che nel 1988 è stato socio fondatore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, è stata figura di assoluto rilievo nel panorama dell’arte contemporanea.
Come già detto, molto legato a Licini, Gori era tornato a Monte Vidon Corrado nel 2019 in occasione dell’inaugurazione della mostra dedicata alle nature morte di Licini e poi nel 2020 per visitare la grande mostra dedicata al paesaggio.
Il titolo della serata, “Per quelli che volano” è lo stesso di un’opera realizzata nel 2011 alla Fattoria di Celle in memoria di Pina Gori, moglie di Giuliano. È una panchina collocata sul bordo del tetto della fattoria, vicina alla residenza della famiglia e alla terrazza da cui Pina amava spesso ammirare il tramonto. Ci piace ora immaginare seduti insieme Giuliano e Pina a vegliare sul loro meraviglioso parco in cui natura e arte si fondono in assoluta armonia.


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