Calcinaro a Trasatti: «Impressionano la tempistica e quel “cinismo”. Forse contagiato da una certa sinistra dall’insulto facile»

FERMO - Scoppiettante Consiglio Comunale di ieri con le dimissioni di Francesco Trasatti da Presidente del Consiglio Comunale che ha accusato di cinismo l'attuale sindaco, con cui ha condiviso un decennio e il progetto politico comune. Calcinaro. «Dimissioni non erano dovuto ma onestamente ci pensavo che potessero arrivare. Quel termine di cinismo mi ha sorpreso ma Francesco lo ringrazio per il lavoro fatto insieme in questi anni. Ma il mio grazie ai consiglieri della maggioranza che permettono di prendere decisioni per la città». Infine lo sguardo alle regionali. «C'è la spinta ad esserci per rappresentare Fermo e il territorio, sempre in chiave civica».

di Roberto Cruciani

Un Consiglio Comunale a dir poco rovente quello di ieri sera a Fermo con le dimissioni, da presidente del Consiglio Comunale, di Francesco Trasatti che aveva di recente lasciato la maggioranza insieme ai colleghi de “La Città che Vogliamo”. Dimissioni non dovute, pur passando in minoranza ma che non hanno sorpreso oltremodo il sindaco Paolo Calcinaro. «Onestamente lo pensavo perché il Presidente del Consiglio Comunale è votato da tutto il consiglio ma la maggioranza di chi lo ha sostenuto è quella che siede sui banchi proprio della maggioranza. Diciamo che non era un atto tecnicamente dovuto ma me lo aspettavo».

Un discorso intenso e diretto quello di Trasatti nei riguardi del sindaco con un passaggio che è stato particolarmente incisivo. «Siamo passati dal civismo al cinismo» (LEGGI IL DISCORSO INTEGRALE DI TRASATTI). Un attacco diretto proprio a Calcinaro. «Questo francamente non me lo aspettavo ma non mi metto a replicare a chi ho avuto vicino a me per 10 anni ed anche di più, nella costruzione di questo progetto. Lo ringrazio per il lavoro fatto insieme e mi farà strano vederlo all’opposizione dopo dieci anni».

Una riflessione corroborata anche nel post che lo stesso primo cittadino ha pubblicato pochi minuti fa: «Ribadisco che la cosa che impressiona è la tempistica a ridosso della scadenza elettorale (delle Regionali, ndr), sia da parte sua che da altri consiglieri che hanno lasciato la maggioranza. Non voglio far polemica con chi è stato vicino a me per tanto tempo. In merito al linguaggio che spesso viene usato noto che l’aria, in una certa sinistra fermana, è da insulto facile verso di me e magari è stato già contagiato».

Inevitabile che il discorso si sposti sulle Regionali dove la candidatura di Calcinaro con la lista civica a sostegno del presidente Acquaroli sembra ormai cosa fatta. «Al momento non c’è l’ufficialità ma diciamo che tutto ciò che è uscito di recente è una spinta ad esserci e a poter rappresentare Fermo e questo territorio. Sotto un cartello politico o in chiave civica? Sempre in chiave civica».

Ma la sottolineatura finale a cui il sindaco tiene molto è per la squadra di consiglieri di maggioranza che da ormai dieci anni sono al suo fianco. «Il mio grazie, ci tengo tantissimo, va a loro che c’erano, ci sono anche oggi e che permettono la guida salda della città. Anche ieri hanno permesso con il loro voto di finanziare un nuovo asilo nido da dieci posti sulla costa nord della città, di agevolare le nostre contrade per l’occupazione di suolo pubblico tutto l’anno, di acquisire gratuitamente il parco del convento dei Cappuccini per realizzare una nuova area verde attrezzata per il quartiere, di permettere a Torre di Palme la presenza fissa tra i Borghi più Belli d’Italia, oltre a contribuire all’approvazione di mozioni sul rispetto della L.194 e sulla solidarietà per la tragedia del popolo palestinese. Forse qualcuno sperava diversamente, ma noi ci siamo e lavoriamo ogni giorno per la città».

 

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