«Fondi intercettati e norme rispettate» La replica di Tennacola alla Pasquali

REPLICA - «Ritenevamo di aver già sufficientemente argomentato le insinuazioni sollevate ma evidentemente la lettura degli atti pubblici di questa società risulta di difficile comprensione pur nella loro inequivocabile chiarezza». E' la controreplica del Cda del Tennacola, presieduto da Antonio Albunia, alle critiche della consigliera comunale Pd di Porto Sant'Elpidio, Annalinda Pasquali.

Antonio Albunia

«Ritenevamo di aver già sufficientemente argomentato le insinuazioni sollevate ma evidentemente la lettura degli atti pubblici di questa società risulta di difficile comprensione pur nella loro inequivocabile chiarezza». E’ la controreplica del Cda del Tennacola, presieduto da Antonio Albunia, alle critiche della consigliera comunale Pd di Porto Sant’Elpidio, Annalinda Pasquali.

Un Cda che reputa «necessario ribadire che questa società, grazie alla propria capacità progettuale, ha intercettato oltre a fondi Pnrr per la digitalizzazione della rete idrica, anche fondi Por Fesr per 14.000.000 euro dedicati alle conformità delle infrastrutture depurative e fognarie in alcuni comuni con più di 2000 abitanti, soggette ad infrazioni comunitarie. Tali interventi avrebbero dovuti essere realizzati circa 20 anni fa, entro il 31 dicembre 2005». 

«Tennacola, intercettando finanziamenti erogati nell’ottobre 2024, grazie all’attenzione e alla sensibilità della Regione Marche che li ha destinati nella quasi totalità all’Ato 4 ed in maniera residuale all’Ato 1, li sta effettuando intervenendo, quindi, sulle conformità delle infrastrutture depurative e fognarie di alcuni Comuni con più di 2000 abitanti, soggetti altrimenti ad infrazioni comunitarie con termine indifferibile al 31 dicembre 2026. La conclusione di tali interventi preserverà le stesse amministrazioni comunali socie di Tennacola da ingenti multe. Riguardo all’aumento dei costi per le consulenze giova richiamare all’entrata in vigore della Legge 349/2023 alle quali anche Tennacola è soggetta e secondo la quale deve obbligatoriamente corrispondere ai professionisti un “equo compenso” proporzionato alla prestazione resa e conforme ai parametri che ha costretto al ricalcolo delle tariffe e dei parametri per la determinazione dei compensi professionali».

 


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