La segretaria regionale Pd, Chantal Bomprezzi
«Miracolosamente, a pochi mesi dalle elezioni regionali, il Governo Meloni si ricorda delle Marche. Dopo l’esclusione dalla Zona Economica Speciale, dopo il silenzio sulle istanze del nostro territorio, arriva l’annuncio di un disegno di legge per il rilancio delle Marche e dell’Umbria. Bene, meglio tardi che mai. Ma attenzione, per ora siamo solo alle parole e troppe volte abbiamo visto interventi annunciati e mai concretizzati o sottofinanziati. Ricordiamo bene, ad esempio, la Zona Franca Urbana per l’area del sisma 2016, che ha visto uno stanziamento ben sette volte inferiore rispetto agli anni precedenti». Così Chantal Bomprezzi, segretaria del Partito Democratico delle Marche, dopo l’annuncio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad Ancona.
«Inoltre – aggiunge il riferimento regionale dei Dem – lascia un po’ perplesso annunciare delle azioni che fanno scivolare, nei fatti, le Marche e l’Umbria tra le regioni del Sud. La prima riflessione dovrebbe essere questa: perché c’è sempre bisogno di qualche azione extra, qualche commissario magari un’altra poltrona in cui collocare qualche politico in cerca di ruoli e incarichi, qualcosa di fuori dal nostro quadro istituzionale? Guarda caso, annunciato a meno di due mesi dal voto. Lo diciamo con chiarezza: se ci saranno risorse concrete per lo sviluppo delle Marche e dell’Umbria – incalza Bomprezzi – le accoglieremo positivamente, perché per noi l’interesse delle comunità viene sempre prima di quello di partito. Ma siamo stanchi delle finzioni elettorali. Vogliamo lavorare in sinergia con i territori vicini, su infrastrutture, sviluppo e turismo, ma questo richiede serietà istituzionale e investimenti veri. Aspettiamo -conclude- che l’annuncio si trasformi in una legge, e soprattutto vogliamo vedere la cifra stanziata: senza risorse adeguate, restano solo promesse da campagna elettorale».
Fabrizio Cesetti
In merito alla questione interviene anche il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti: «Il disegno di legge per allargare la Zes anche alle Marche e all’Umbria, annunciato questa mattina dalla presidente Meloni, è l’ennesima presa in giro politica ai danni delle imprese e dei lavoratori marchigiani. Il motivo è semplice: se la Meloni avesse voluto davvero dare una risposta concreta alla nostra Regione, avrebbe dovuto portare al consiglio dei ministri di oggi un decreto legge, con tanto di coperture finanziarie, e non un disegno di legge, per definizione privo delle risorse necessarie, il quale dovrà affrontare un lungo iter parlamentare e non si sa se, quando e come vedrà la luce. Purtroppo per la Meloni e i suoi epigoni marchigiani, le bugie hanno le gambe corte, specialmente se si scontrano con chi il funzionamento dei lavori dell’aula lo conosce a menadito».
«Smascherato l’inganno – aggiunge Cesetti – resta il fatto che a prescindere da ogni altra considerazione, la destra marchigiana ha governato per cinque anni, di cui gli ultimi tre potendo contare sulla cosiddetta filiera istituzionale. Per tutto questo lasso di tempo, mentre le nostre aziende continuavano a chiudere e venivano persi migliaia di posti di lavoro, il governo Meloni non ha mosso un dito. E ciò, nonostante l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio regionale di numerosi atti da me presentati per chiedere strumenti legislativi capaci di risollevare il tessuto produttivo marchigiano come la Zona economica speciale, la Zona logistica semplificata e la decontribuzione del 30% sul costo del lavoro».
«Poi – continua il consigliere del Pd – arriva la campagna elettorale e di colpo la Meloni si sveglia. Così, d’emblée, giunta ad Ancona per sostenere la candidatura di Acquaroli, annuncia che nel pomeriggio il consiglio dei ministri approverà la norma che consentirà di allargare la Zes anche alle Marche e all’Umbria. Ma che credibilità può avere questa destra, sia nazionale che regionale, la quale lascia i territori in sofferenza per anni, salvo poi proporsi a poche settimane dal voto con le soluzioni in tasca, peraltro completamente farlocche? La notizia di stamattina mi ricorda tantissimo la figuraccia rimediata nei mesi scorsi dall’onorevole di Forza Italia Francesco Battistoni, che mentre si autocelebrava per l’approvazione del suo ordine del giorno in Parlamento per l’estensione alle Marche della decontribuzione del 30% sul costo del lavoro, non si era accorto che il testo era già finito nel cestino del ministro Urso. Ecco – conclude Cesetti – se la Meloni vuole fare qualcosa di serio e concreto per le Marche, nel consiglio dei ministri di oggi pomeriggio porti un decreto legge per applicare anche alle nostre imprese la misura della decontribuzione del 30% sul costo del lavoro come avvenuto per l’Abruzzo. Fatto che, tra l’altro, ha palesemente penalizzato la nostra regione, rendendo appetibili investimenti a poche decine di chilometri oltre il confine marchigiano. Ma dubito che la Meloni lo farà, perché per varare questo provvedimento servono risorse che lei non ha alcuna intenzione di destinare alle Marche, mentre per il disegno di legge sulla Zes sono sufficienti solo le vuote parole».
Fabrizio Cesetti e Chantal Bomprezzi
«Le Marche entrano nella Zes» Meloni ad Ancona annuncia lo sblocco
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati