“Progetto Marche Vive” a Fermo in campo con Cencetti, Massucci, Isidori e Borriello a sostegno di Matteo Ricci

FERMO – Presentato al Caffè Belli la lista di candidati nel fermano per “Progetto Marche Vive” coordinata da Renato Bisonni e che vede scendere in campo Gaetano Massucci e Maria Rosaria Borriello, entrambi dottori, l’imprenditore Stefano Cencetti e la dirigente scolastica Anna Maria Isidori. Forti le critiche al governatore uscente puntando molto su sanità, sociale, turismo e impresa oltre alla voglia di puntare sulla parte della popolazione che non va alle urne, ormai sfiduciata.

Un caldissimo sole ha salutato, presso la terrazza del Gran Caffè Belli, la presentazione ufficiale del poker di nomi scelto per la circoscrizione Fermo nella lista “Progetto Marche Vive” a sostegno del candidato governatore Matteo Ricci. Nomi ben conosciuti in ambito sanitario come Gaetano Massucci e Maria Rosaria Borriello, in quello imprenditoriale come Stefano Cencetti oltre quello dirigenziale scolastico con Anna Maria Isidori.

A fare gli onori di casa e ad introdurre la nuova lista ci ha pensato il coordinatore della lista, il medico oncologo Renato Bisonni: «Presentiamo una nuova lista di sostegno a Matteo Ricci, per la quale sono stato chiamato ad essere il coordinatore per il Fermano. Ognuno di noi si è spogliato delle proprie appartenenze per mettere a disposizione se stesso e dare al futuro presidente della nuova giunta regionale la possibilità di mettere in campo autentiche competenze, cosa mancata in questa giunta uscente. Ad affiancare il governatore saranno persone con competenze e qualità vere, non dei tifosi. E in tal senso ecco la scelta di quattro professionisti che metteranno a disposizione le loro capacità, essendo da sempre punto di riferimento delle persone che hanno bisogno di aiuto e sostegno».

Il primo ad intervenire è stato Gaetano Massucci, medico ma già esperto di politica avendo già fatto sia il sindaco che l’assessore provinciale per molti anni. «Non sono riuscito a tirarmi indietro in questo momento di grande disponibilità. Il mio impegno orientato alla salute è scontato e mi impegnerò molto in questo ambito. Ma anche in qualcosa di diverso, soprattutto per l’attenzione verso il sociale. Sono stato il primo assessore della Provincia di Fermo alle politiche sociali, affrontai molte tematiche e ci sono tanti ambiti nei quali c’è da mettere mano. Problemi sociali e sanitari sono assolutamente interconnessi e penso alla gestione degli anziani soprattutto non autosufficienti. Non tutte le famiglie riescono a gestire gli anziani e ci sono problemi con le rette delle case di riposo. Molto spesso le donne lasciano il lavoro per accudire i cari. Vogliamo incrementare i fondi del caregivers convivente, lavorando su contributi e favorendo il successivo reinserimento nel lavoro. Potenzieremo l’assistenza sanitaria, affiancando l’assistenza sociale che possa entrare nelle case scovando il problema. Ci sarebbe un risparmio enorme in termine di spese per la salute. Ma il sociale sarà sviscerato in ogni ambito, dal disagio giovanile al bullismo, alla malattia psichiatrica. Mi voglio impegnare su questo e in questo saremo le Marche del Cambiamento (parafrasando l’Alleanza del Cambiamento voluta proprio da Ricci, ndr)».

Maria Rosaria Borriello, ex coordinatrice Hospice distretto di Montegiorgio, vanta una lunga esperienza di vita ospedaliera e sanitaria. «Il mio grazie al dottor Bisonni che mi ha coinvolto in questo progetto che mi è molto a cuore e sono alla mia seconda esperienza politica. E’ evidente che ci sia un peggioramento nella risposta dei bisogni sulla salute dei cittadini. L’assenza di un governo di controllo della domanda e dell’offerta sanitaria attuale rende il sistema disorganizzato e incapace di dare risposte. Molte sono le richieste inappropriate nei pronti interventi, una popolazione sempre più anziana con bisogni continui e con l’aumento di malattie cronico-degenerative che necessitano di una attenzione speciale. Le mie proposte sono quelle di attuare un governo di controllo sia della domanda, con equipe multi-disciplinari, che attraverso un sistema di controllo delle richieste e software possano stabilire le richieste da evadere subito e quelle che possono avere un codice differente. Serve mettere il Cup nelle condizioni migliori per dare risposte adeguate e tempestive agli utenti. Un altro punto importante riguarda il potenziamento delle case di comunità dividendole in base al bacino di utenza. Serve, per fare ciò, personale che al momento in larga parte è precario e con un contratto a termine, che non lo soddisfa: vale la pena cercare di dare stabilità alle persone che vengono qui a lavorare per evitare la fuga verso le regioni del nord e trattenere qui giovani per dare sviluppo alla nostra comunità».

 

L’imprenditore sangiorgese Stefano Cencetti è il terzo candidato a presentarsi: «Vorrei concentrarmi su turismo e impresa. Il ministro Santanchè ha definito un esempio le Marche nel turismo ma posso dire senza timore di smentita invece che il turismo nella regione ed in particolare nel nostro territorio è calato drasticamente. I dati usciti recentemente, aggiornati al 31 luglio, rispetto allo stesso periodo del 2024, dicono che le Marche sono scese del 20% nelle presenze, dato che peggiora nella nostra provincia superando il 30%. Frutto questo di una mancanza totale di programmazione in questi cinque anni, con le risorse concentrate sul carrozzone dell’Atim, che non ha assolutamente portato a nulla. Serve una promo commercializzazione turistica che possa rilanciare a livello regionale la promozione e il “turistico”, andando nello specifico dei territori con i Comuni coinvolti e pronti a dialogare tra loro per coordinare l’offerta. Al turismo è direttamente collegato anche il problema del fare impresa. Oggi è vista come un grande traguardo la Zes per le Marche ma questo altro non è che la certificazione dello stato di crisi del nostro tessuto imprenditoriale. Una situazione ben diversa dal racconto che hanno fatto di recente sull’economia marchigiana in salute: se così fosse realmente stato, non sarebbe stata necessaria la Zes. Il nostro territorio ha bisogno di essere incentivato con un fondo temporaneo per la salvaguardia dell’occupazione e per le aziende puntando su innovazione e sostenibilità».

 

A chiudere il quadro delle presentazioni Anna Maria Isidori, dirigente scolastica con un’importante esperienza nel settore, dunque, scuola e nell’educazione: «Sono un volto nuovo della politica ma conosciuto in quello della scuola. Da sempre mi impegno per realizzare un ideale di istruzione costruito su valori e competenze di cittadinanza attiva e l’espressione del voto è un esercizio di libertà. L’invito è quello di tornare alle urne, soprattutto per quella metà della popolazione sfiduciata, sono convinta che si possa e si debba invertire una tendenza pericolosa per la democrazia. Metto a disposizione la mia esperienza professionale e di vita. Il Fermano lo conosco bene, avendo diretto più istituti scolastici, avendo contatti con Amministrazioni e realtà socioculturali diverse. L’impegno mio e della lista è quello per garantire a tutti i cittadini l’accesso a un lavoro dignitoso e ben retribuito con diritti e tutele adeguate, contribuendo a rafforzare i servizi essenziali come l’istruzione, i trasporti pubblici, tutelare le piccole scuole delle aree interne, vigilare consapevolmente sui piani di dimensionamento degli istituti scolastici. Il tutto in un’ottica di sviluppo sostenibile con l’obiettivo della tutela dell’ambiente, utilizzando, se eletta, metodi di gestione partecipata, coinvolgendo i cittadini nelle decisioni che riguardano il territorio attraverso la creazione di spazi di discussione e di confronto interculturale e intergenerazionale. Vogliamo far uscire le Marche dalla condizione di crisi in cui versa, assimilata ormai alle regioni del sud, incrementando ad esempio i Centri di istruzione permanente (Cpia) nell’ottica della formazione e della progressione lavorativa e culturale durante l’arco della vita».

(spazio elettorale a pagamento)



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