Ha deciso di candidarsi alle elezioni regionali del 28 e 29 settembre, ha scelto di farlo nella lista di Forza Italia nel Fermano, a sostegno del presidente uscente Francesco Acquaroli. E oggi, dopo l’ufficializzazione del suo nome, il medico dermatologo Lorenzo Morresi vuole spiegare i motivi che lo hanno spinto a compiere il passo in politica. Considerazioni, le sue, che riflettono l’impegno di un medico dermatologo che nella provincia di Fermo si è sempre speso «cercando di dare il massimo, con un tocco di ironia garbata ma con passione autentica e concretezza. Non si potrà piacere a tutti e sicuramente ci saranno commenti negativi ma questo fa parte del gioco».
Dottor Morresi, cosa l’ha spinta ad occuparsi della cosa pubblica?
«Beh, diciamo che dopo anni a curare la pelle, ho deciso di provare a curare anche un po’ il tessuto sociale. Scherzi a parte, è stato il contatto quotidiano con le persone che mi ha spinto: ascoltare, capire, aiutare fare volontariato. La politica, se fatta bene, è una forma di cura. E io, che ho sempre creduto nella medicina come servizio, sento che è arrivato il momento di mettere a disposizione anche la mia esperienza per un bene comune»
Quanto di lei c’è in questa nuova sfida?
«Tutto. C’è il medico che ha visitato migliaia di pazienti, ma anche l’uomo che ha ascoltato le loro storie, le loro paure, le loro speranze. C’è il professionista che ha lavorato in ospedale, in ambulatorio, in convegni, ma anche il cittadino che fa la fila alla posta e anche al pronto soccorso (e non temo smentite) che ha accompagnato i figli a scuola, che vive la provincia con amore e senso critico. Non mi sono mai nascosto dietro un camice anche perché di solito non lo porto, sono sempre stato me stesso anche con i miei difetti, finanche a sembrare scontroso. Ma così voglio essere anche in questa nuova avventura che non nasconde promesse ma che necessita di impegno e spalle larghe».
Le priorità per i prossimi 5 anni nelle Marche?
«Parlando con la gente, la lista è chiara: sanità più vicina e meno burocratica: non si può aspettare mesi per una visita o un esame la richiesta è davvero enorme e risorse sono poche e bisogna trovare soluzioni che spesso chi sta sul campo mette in pratica quotidianamente imparando a fare rete con i colleghi inventandosi posti dove non ci sono. E poi lavoro per i giovani: i nostri ragazzi devono poter restare qui, non essere costretti ad andarsene. Sostegno agli anziani che sono la memoria viva della nostra terra. Una sanità di prossimità integrandola al volontariato che va comunque sovvenzionato e deve essere garantito il rispetto dei nostri “vecchi”. Valorizzazione del territorio: turismo, agricoltura, cultura… abbiamo un patrimonio che va custodito e promosso. Scuola e formazione: perché il futuro si costruisce con conoscenza e opportunità».
Cosa migliorare nella sanità marchigiana?
«Ah, qui potrei parlare per ore, ma sarò sintetico: più medicina territoriale: i piccoli Comuni non devono sentirsi abbandonati. Meno liste d’attesa: serve un piano serio, non solo promesse. Più attenzione al benessere psicologico: la salute mentale è parte della salute. Valorizzazione del personale sanitario: siamo tanti, bravi, ma spesso stanchi e poco ascoltati. E poi, serve umanità e vi assicuro sono umano anche quando non resto simpatico. La cura non è solo una prescrizione, è uno sguardo, una parola, un gesto e di questi per fortuna ne ho fatti tanti».
Cosa l’ha sorpresa in questa campagna elettorale?
«La cattiveria! I toni troppo alti, la mancanza di confronto. Non vivo sulla luna e non credo molto a De Coubertin ma ricordo con piacere Almirante e Berlinguer. Del primo ho partecipato al funerale, del secondo mi sono commosso nel docufilm di Veltroni. La politica va declinata con la P maiuscola, parlare di politica e a quella ho sempre creduto. E allora sì, dite pure che vivo sulla luna. Ho scelto di non sprecare denaro per vele e manifesti, forse farò una cena per ovvi motivi. Ho ricevuto messaggi bellissimi di chi mi sosterrà e anche consigli di molti che sono dalla parte opposta. Fiducia, voglia di raccontarsi, qualche richiesta. Gente sincera di cui conserverò i messaggi comunque vada perché, vada come vada, lavorerò il giorno prima e il giorno stesso delle elezioni. La cosa che mi dà la carica? Che molti mi dicano: “Sei sempre lo stesso, anche in politica”. E declinatelo in positivo o in negativo questo è! Chi vuole va…chi non vuole, manda!».
(spazio elettorale a pagamento)
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