servizio di Silvia Remoli
La contrada foranea Molini Girola sale a quota cinque nell’albo d’oro della rievocazione storica fermana della Cavalcata dell’Assunta, ma è il primo Palio da Priore per Matteo Canullo, neo eletto, che alterna sorrisi, lacrime ed abbracci: «È’ un’emozione unica» continua a ripetere meravigliato, estasiato, ma non del tutto incredulo. Sì, perché lui ci ha creduto fin dal principio, occupandosi personalmente della scelta certosina del fantino che, sullo scattante Chilivanesu, gli ha consegnato il tanto ambìto drappo, dipinto quest’anno dall’artista Michele Ferrari.
Durante la corsa finale dei cavalli (tra Molini Girola, Sana, Pila, Capodarco, Fiorenza), che stava seguendo dalla postazione del canapo, quasi si accasciava sulla sabbia dalla felicità, per poi ripartire di slancio verso il traguardo coi suoi contradaioli per raggiungere fantino e cavallo trionfanti in verde-azzurro. All’arrivo, dopo la consegna del Palio dalle mani del Sindaco Paolo Calcinaro, è il momento di andare a ringraziare in Duomo la ‘Santa Maria Assunta in cielo’, sacra patrona della rievocazione storica.
A festeggiare la vittoria all’interno della Cattedrale non potevano mancare al suo fianco da un lato il fantino Sandro Gessa e dall’altro la dama Federica Salvatelli, figura femminile che accompagna sempre il Priore nel momento decisivo della Tratta dei Barberi in cui la dea bendata disegna la sorte della Cavalcata mediante l’abbinamento ad estrazione tra contrada e cavallo.
A tal proposito, in quella serata del 12 luglio, il commentatore Federico Raccichini, guida esperta ed insostituibile nella descrizione degli esemplari equestri, decise di far fare proprio per primo l’ingresso in Piazza del Popolo a Chilivanesu, in quanto lo ha ritenuto un cavallo molto vivace, dal temperamento sanguigno, ed ha inoltre notato una particolarità: l’accompagnatore Santino stava indossando lo stesso occhiale portafortuna che aveva 16 anni fa quando affiancava il cavallo Teocritico, che vinse il Palio nel 2009 per Capodarco: «Rapidissimo in pista e meno esperto al canapo, ma sento che potrebbe essere una gradita sorpresa», la chiosa profetica di Raccichini.
Tornando alla festa di ieri sera, dopo aver percorso via Mazzini i tanti fazzolettoni verde-azzurri hanno scortato in Duomo il drappo della 44esima edizione della Cavalcata e con estremo ordine e rispetto per il luogo hanno fatto da cornice al priore Matteo Canullo che ha espresso tutta la sua gratitudine, dedicando questa emozionante vittoria al suo predecessore Marco Tirabassi, a tutti i contradaioli verde-azzurri ed al fantino Sandro Gessa. Ai nostri microfoni ha aggiunto: «L’ultimo palio vinto dalla mia contrada fu nel 2021 (la edizione dopo lo stop del 2020 a causa del Covid, ndr), quindi è abbastanza fresco, non è stato tanto tempo fa, ma vi assicuro che vissuto da priore è tutta un’altra cosa! E siamo a quota cinque!».
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