Stefano Cencetti
Il candidato consigliere regionale per la lista Progetto Marche, Stefano Cencetti, parte dalla recente vicenda che ha chiamato in causa una un persona con disabilità che, pur avendo presentato regolare domanda corretta per l’assegnazione di un parcheggio riservato si è vista negare quel diritto, per entrare nello specifico delle sue in materia. «La cosa non solo è profondamente ingiusta – sottolinea Cencetti – ma viola anche la normativa vigente: il D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503, confermando l’obbligo di garantire accessibilità nei parcheggi riservati, stabilisce che, in presenza di richiesta valida e documentazione conforme, non può esserci un diniego ingiustificato. Inoltre, il Codice della Strada (art. 188, comma 3-bis) riconosce ai titolari del contrassegno disabili il diritto di parcheggiare gratuitamente nelle aree a pagamento quando gli stalli riservati risultino occupati o non disponibili, a conferma che i diritti non possono essere elusi da ostacoli amministrativi».
Lo stesso Cencetti punta sull’aspetto umano e sociale. «Un parcheggio dedicato non è un privilegio, è dignità, è accesso alla quotidianità, è il riconoscimento che quella persona ha valore e appartenenza. Rifiutare una domanda regolare significa trasformare la burocrazia in una barriera che ferisce. Credo in una politica che abbatte muri anziché alzarli. Credo in Comuni e in una Regione che rispondano ai bisogni autentici delle persone, mettendo al centro l’essere umano, non i cavilli».
Su questo argomento sono tre i motivi per i quali ha intenzione di battersi in Consiglio Regionale. «Da sempre sono vicino a queste battaglie, e continuerò a esserlo con passione e determinazione. In Consiglio Regionale mi batterò affinché le procedure siano chiare, veloci e trasparenti; i diritti alla dignità, alla mobilità, all’accessibilità siano garantiti senza ritardi, rinvii o rifiut; le normative non restino carta, ma diventino prassi quotidiana. La tutela delle persone con disabilità è una battaglia di civiltà, non di parte. Io sarò sempre dalla loro parte, insieme a chi crede che una società inclusiva e giusta è una società migliore. Invito tutti i cittadini a unirsi a questo ideale: difendere i più fragili significa elevare l’anima del nostro territorio. Alla signora, protagonista della vicenda, va tutta la mia vicinanza e solidarietà piena e incondizionata. Mi impegnerò in prima persona a farmi portavoce di questa battaglia e di tutte le battaglie di giustizia sociale, portandole in ogni sede, in tutte le stanze e davanti a ogni organo preposto. Perché i diritti non si chiedono: si garantiscono».
(Spazio Elettorale a Pagamento)
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