Stefano Cencetti
«È ormai evidente che nelle Ast marchigiane, e in particolare a Fermo, sono state avviate procedure di stabilizzazione per alcune figure del comparto — collaboratori e assistenti amministrativi, infermieri, Oss, tecnici di radiologia e operatori tecnici — con l’obiettivo di chiudere l’iter entro settembre 2025, Garda caso, entro la data delle imminenti elezioni regionali. Questa tempistica, così ristretta, solleva dubbi e preoccupazioni. Da un lato, conferma che le stabilizzazioni erano possibili già da tempo; dall’altro, evidenzia il rischio che a beneficiarne siano solo pochi, mentre altri lavoratori con i medesimi requisiti restano esclusi». Su questo punta l’accento Stefano Cencetti, candidato al Consiglio regionale delle Marche per il collegio di Fermo con la lista Progetto Marche, a sostegno di Matteo Ricci.
«Il punto è chiaro: l’Amministrazione Acquaroli, pur avendo a disposizione fondi e strumenti per favorire la stabilizzazione dei precari, non ha fornito indirizzi rapidi e vincolanti alle Ast. Ora, in piena campagna elettorale, si tenta di correre contro il tempo con operazioni parziali e poco chiare. Per questo dico basta a queste logiche. Servono atti chiari e immediati come la pubblicazione degli elenchi completi degli aventi diritto, profilo per profilo; criteri uniformi e trasparenti in tutte le Ast, con applicazione rigorosa delle norme nazionali vigenti; cronoprogramma vincolante e pubblico, che tuteli i diritti dei lavoratori senza accelerazioni sospette; clausole di salvaguardia per chi maturerà i requisiti nei prossimi mesi, senza azzerare l’iter; inoltre un tavolo permanente di confronto con i rappresentanti dei lavoratori, per vigilare su equità e trasparenza. La sanità marchigiana non può permettersi né ritardi né favoritismi: migliaia di lavoratori hanno garantito continuità ai servizi anche in condizioni difficili e meritano stabilità, rispetto e pari opportunità. Mi impegno a portare in Regione una battaglia di giustizia e trasparenza, perché le stabilizzazioni non diventino l’ennesimo terreno di propaganda, ma un diritto garantito a tutti».
(Servizio Elettorale a Pagamento)
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