Valentino Fenni
Si aprono le porte del Micam, l’appuntamento leader a livello internazionale per il settore calzaturiero. I padiglioni della Fiera Milano Rho diventano il regno delle collezioni uomo e donna per la prossima stagione primavera estate.
«Un’edizione speciale, la numero 100, nessuna fiera in Italia ha mai raggiunto questo traguardo. Avremmo voluto viverla con il sorriso, ma il contesto generale non ci permette quella serenità che un’occasione del genere avrebbe meritato», sottolinea Valentino Fenni, presidente della sezione calzature di Confindustria Fermo e vicepresidente di Assocalzaturifici.
Le Marche si confermano regione leader, con 90 aziende rappresentate, più del doppio parlando di marchi e Fermo è la prima provincia con 50 imprese. «Montegranaro è il comune più rappresentato con 20, è tornata a crescere nel distretto Civitanova, si confermano Porto e Sant’Elpidio a Mare, così come il polo della vallata, tra Monte San Pietrangeli e Falerone – prosegue – le aziende arrivano al Micam con pochi ordini e bellissime collezioni. Questo rende la fiera milanese ancora più importante. Le prime occasioni di confronto con i buyer internazionali, principalmente nelle fiere in Germania, hanno mostrato un mercato in fase riflessiva. Ci sono stati buoni contatti, ma la richiesta è stata: ‘dateci tempo’. Tra saldi e meteo instabile, molti negozianti hanno preferito prima chiudere il periodo estivo e valutare il magazzino. Per questo al Micam ci aspettiamo i primi veri ordini». E’ un tema che è ancora poco considerato, su cui Valentino Fenni pone attenzione: «Se in Italia viviamo tra improvvise bombe d’acqua e giornate da 35 gradi, l’Europa non sta meglio. Il cambiamento climatico sta davvero impattando sulle stagioni e di conseguenza sulle abitudini di acquisto. Questo significa che anche noi calzaturieri dobbiamo essere pronti a rispondere alle esigenze di buyer e commercianti, altrimenti saremo tagliati fuori dal mercato. Il tempo meteorologico sta cambiando i tempi di acquisto e quindi bisognerà modificare quelli di produzione».
La fiducia nei confronti del Micam è necessaria: «Avrei voluto più aziende come protagoniste, vorrei tornare ai numeri che il nostro distretto merita, ma non è semplice, in questa fase ogni spesa viene valutata. Anche quella vitale per una fiera come il Micam. Lavoriamo ogni giorno per ridurre i costi e per trovare soluzioni economiche favorevoli per gli espositori, perciò mi sento di ringraziare la Regione Marche e la Camera di Commercio per il supporto – continua il presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo – con Assocalzaturifici stiamo lavorando per rendere il Micam sempre più attraente. Non potremo mai essere un Pitti delle calzature, perché il primo obiettivo durante i giorni milanesi è vendere, ma il glamour del salone fiorentino è qualcosa a cui ambiamo e su cui dobbiamo lavorare tutti insieme, perché non dimentichiamo che la fiera è soprattutto di chi la fa e di chi l’ha fatta anche nei momenti più bui del Covid».
Strategie diversificate. Subito dopo il Micam, al fine di promuovere il distretto e il territorio in collaborazione con Atim e Assocalzaturifici, è stato organizzato un incoming nelle Marche di fashion editor e influencer di Svezia e Germania, che per tre giorni vivranno il territorio raccontando oltre che le scarpe anche i luoghi di produzione e le loro peculiarità.
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