«Quando come me abiti a marina di Campofilone e l’unica strada per arrivare a casa sono meno di due km di statale da Pedaso e quando, per lavoro, stai sempre in autostrada, allora capisci le criticità delle nostre infrastrutture e ti inventi il tuo piccolo arretramento della A14 cercando vie alternative attraversando paesi come Lapedona, Monterubbiano, Altidona per poi magari ritrovarsi nuovamente in un tappo di auto incolonnate.
Anni di lavori senza fine (almeno 7), posizionamento di barriere di cemento, le manutenzioni ordinarie e straordinarie nelle gallerie ed inevitabili incidenti spesso mortali ti obbligano spesso a ore di attesa in fila dove diventa difficile pure fare fronte ad esigenze fisiologiche. Tutte queste cose oltre a farti arrabbiare, ti fanno pensare». Inizia così la riflessione di Lorenzo Morresi, candidato alle prossime elezioni regionali nella lista di Fi per il Fermano, in quota Base Popolare.
«Da decenni il tratto dell’autostrada A14 tra Porto Sant’Elpidio e San Benedetto del Tronto è una continua fonte di eventi critici. Allora come altri candidati vorrei postare il mio pensiero non polemico ma propositivo. Ho letto quindi con estremo interesse il recente intervento del Comitato Arretramento e non posso che condividere il metodo proposto per l’A14. Mi sono documentato e, anche a rigor di una logica spiccia dell’utente della strada, ho visto che gli approfondimenti tecnici relativi all’ipotesi di realizzazione della terza corsia sino a Pedaso e del mini-arretramento da Pedaso a San Benedetto del Tronto hanno evidenziato forti perplessità in ordine ai costi enormi dovrebbero essere sostenuti, perché in genere si dice che ristrutturare una casa costa di più che costruirla ex novo. Senza poi parlare di costi della sicurezza stradale dal momento che questo tratto verrebbe ulteriormente bloccato per almeno 15 anni dopo i 7 anni di lavori di manutenzione ancora non conclusi di cui facevo menzione in precedenza. Non trascurabili inoltre problematiche idrogeologiche ed ambientali sulla costa che potrebbero essere ulteriormente aggravate. Ritengo inoltre che un miglioramento della viabilità interna costituirebbe un ottimo volano di sviluppo di cui potrebbero godere soprattutto le aree collinari fino alla montagna».
«La proposta di analizzare anche l’alternativa progettuale di una bretella autostradale arretrata da Porto Sant’Elpidio a Mosciano/Teramo, fermo restando l’attuale tratto dell’A14, appare molto interessante perché risponderebbe a tutte le problematiche sopra evidenziate andando a realizzare quella “Mezzina” di nuova costruzione invece della terza corsia, che risulterebbe costosissima e gravata da anni di code e problematiche che già i cittadini di questo territorio conoscono bene. Naturalmente è assolutamente condivisibile il metodo proposto, occorre che sul tema si abbandoni la logica delle opposte tifoserie o dei meri interessi contrapposti perché a mio avviso ci sarebbero vantaggi per i paesi costieri non più attanagliati da sempre più frequenti congestioni autostradali e nuove opportunità per i paesi dell’entroterra. Una bretella senza trafori permetterebbe la deviazione e il miglioramento del trasporto su gomma nel quadro di inter-connessione della dorsale adriatica e dei porti che lavorano con Croazia, Albania e Grecia nel quadro dell’apertura commerciale di rotte balcaniche (sottolineo questo particolare) nella ricerca di nuovi mercati in paesi emergenti sulla rotta balcanica dopo le sanzioni alla Russia e i dazi Usa. Il traffico pesante non graverebbe sulla SS 16 e si creerebbero nuove opportunità turistiche.
Il sangue deve arrivare agli organi perché questi vivano e per questo servono arterie e vene, le infrastrutture e lo sviluppo devono copiare il modello virtuoso della natura. La Conferenza dei Sindaci dovrebbe essere il volano per formulare le linee di indirizzo programmatiche dell’attività nel territorio amministrato per riunioni programmatiche e presenza forte dei rappresentanti regionali per la programmazione e la ricerca di fondi per mettere a terra i progetti. Sono solo un medico ma non mi fa difetto il senso pratico. Il metodo della partecipazione unisce la comunità e non la divide».
(Spazio elettorale a pagamento)
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