Elezioni, Ricci: «Sarò il presidente di tutti, nelle Marche serve nuovo patto per sviluppo e lavoro»

ELEZIONI - Il candidato governatore interviene su impresa e lavoro nel corso del dibattito dal titolo "Costruire L’industria: motore di innovazione, crescita e attrattività del territorio", organizzato da Confindustria Marche
«Nelle Marche serve un nuovo patto per lo sviluppo e per il lavoro». così Matteo Ricci, candidato alla presidenza della Regione Marche.
«I dati di Svimez, Bankitalia e Confindustria ci confermano che l’economia marchigiana è ferma, per questo serve un nuovo patto per lo sviluppo e per il lavoro. Stanzieremo subito un fondo da 10 milioni di euro per aiutare le imprese marchigiane a trovare nuovi mercati, così da contrastare i dazi; porremo fine ai click day e investiremo nella digitalizzazione. Sulla Zes, che chiedevano da tanti anni, non accetto che si usi in campagna elettorale per prendere in giro i marchigiani, perché non è un decreto legge, non prevede un euro per la nostra regione ed esclude oltre metà dei comuni marchigiani. Quando governeremo ci batteremo per avere una Zes vera ed evitare che questa promessa venga rimangiata dopo le elezioni. Tuttavia, Zes certifica che l’economia delle Marche non cresce. Acquaroli si assuma le sue responsabilità dopo 5 anni di politiche economiche e industriali  che ci hanno portato a crescita zero, le Marche non erano mai state sotto media nazionale» le dichiarazioni del candidato alla presidenza della Regione Marche, nel corso del dibattito dal titolo “Costruire L’industria: motore di innovazione, crescita e attrattività del territorio”, organizzato da Confindustria Marche.

«Io sarò il Presidente di tutti, basta fare figli e figliastri tra imprese e sindaci. Quando si indossa una fascia tricolore o si rappresenta una ragione o un paese, – continua Ricci – si rappresentano tutti i cittadini un minuto dopo essere stati eletti. Invece, in questi anni ho visto troppe volte gli interessi di partito essere messi davanti a quelli della comunità. Il 28 e 29 settembre si voterà il Presidente della Regione Marche, non il Presidente del Consiglio. I marchigiani dovranno scegliere tra me e Acquaroli, dovranno scegliere chi, secondo loro, sarà in grado di affrontare le sfide future della nostra regione. Questa è la scelta che abbiamo nelle Marche. Dobbiamo essere protagonisti, ambiziosi, dobbiamo dare un progetto alla nostra regione, farla contare di più, essere fieri di essere gente di provincia, perché la gente di provincia sa che deve camminare e correre più forte degli altri per arrivare prima, ma non dobbiamo essere provinciali. Questa deve essere la mentalità per il modello marchigiano. Per questo serve un cambio di marcia per la regione, altrimenti rischiamo un declino».

(Spazio elettorale a pagamento)



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