Un momento di confronto particolarmente importante in un incontro annuale che si conferma di altissimo livello quello vissuto questa mattina presso la Sala Convegni dell’Ordine dei Medici della provincia di Fermo con “Rheumatology in the Elderly 2025”, convegno scientifico sul tema della reumatologia che vede, in veste di organizzatore e responsabile scientifico, il dottor Pietro Scendoni, responsabile Unità Operativa Rieducazione Funzionale e Reumatologia dell’Irccs Inrca di Fermo.
I lavori sono stati aperti dal saluto del reggente dello Studio Firmano, Andrea Vesprini, un Istituto di ricerca che vanta una consolidata relazione con l’Inrca: sono stati sottolineati i rapporti frequenti e gli studi di rilevanza sociale in ambito medico-scientifico e di ricerca.
Il convegno ha visto un’importante risposta di partecipazione da parte di medici e specialisti giunti da ogni parte d’Italia, pronti al dialogo e al confronto con l’obiettivo di portare le rispettive esperienze al servizio della causa scientifica. «Siamo alla venticinquesima edizione – ha sottolineato il dottor Scendoni – diversi gli argomenti in campo con prestigiosi relatori che si confrontano su argomenti molto importanti come le artriti croniche, la fibromialgia, detta anche la malattia invisibile, e poi un argomento come l’osteoporosi che ha le sue complicanze in età geriatrica me inizia in età pediatrica e su questo presenteremo i dati di una nostra ricerca fatta dall’Inrca Fermo. In questi 25 anni è emersa la consapevolezza che le malattie reumatiche non sono eventi fatalistici, abbiamo sfatato questo mito e fatto molti passi avanti. Un percorso fruttuoso con buoni risultati e ne aspettiamo anche altri. Abbiamo anche la partecipazione e il patrocinio dello Studio Firmano che è l’evoluzione dell’antica Università fermana che dal 1600 aveva una Facoltà di Medicina. E questo è motivo di orgoglio per noi».
Tanti i relatori autorevoli che si sono prestati al confronto con professionisti del territorio decisamente molto interessati agli argomenti suddivisi nelle due parti. Nella prima l’attenzione è stata rivolta alle artriti croniche, alle artriti reumatoidi, all’artrite psoriasica e alla sindrome fibromialgica, malattia definita invisibile in quanto non diagnosticabile né con esami di laboratorio né con accertamenti con diagnostica per immagini e che colpisce una grossa fascia di popolazione in età giovane-lavorativa.
Nella seconda parte si è dato molto spazio all’osteoporosi con un confronto che si concentrato sull’osteosarcopenia, nuova entità nosologica sempre più presente nella popolazione in età evolutiva, per poi ampliare il discorso sui farmaci disponibili con contrastare le complicanze fratturative dell’osteoporosi ma anche della terapia non farmacologica affinché la prevenzione primaria e secondaria abbia buon fine.
Un importante momento del convegno è stato quello vissuto con la presentazione del risultato di una ricerca scientifica, svolta dal dottor Scendoni e dai suoi collaboratori, sull’osteoporosi, progettata e sviluppata all’Irccs-Inrca a Fermo. Si tratta del progetto “Fior di Loto” nel quale sono state attentamente osservate 300 donne del Fermano ogni anno per 5 anni con valutazioni cliniche e un nuovo metodo in risonanza magnetica per valutare le caratteristiche della qualità dell’osso, con l’obiettivo di definire e predire a breve termine il rischio fratturativo da osteoporosi.
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