Il dopo Calcinaro nelle mani del suo vice. Per Torresi “prove” da sindaco in vista delle comunali?

FERMO - Lo scenario che da qui ad un mese e mezzo si apre per Fermo è abbastanza chiaro. Una volta confermata l'elezione a consigliere regionale, Paolo Calcinaro (di cui diamo per scontato l'accettazione della nomina) potrà o dimettersi, ma in questo caso scatterebbero anche lo scioglimento del Consiglio comunale e la nomina di un commissario prefettizio ad hoc. Oppure, se non ha rimosso la causa di incompatibilità entro 10 giorni assegnatigli dalla civica assise, verrà dichiarata la decadenza del Consiglio medesimo ma sia quest'ultimo che la giunta restano in carica fino al primo turno elettorale utile.

Da sin. Alberto Maria Scarfini, Paolo Calcinaro, Mauro Torresi e Alessandro Ciarrocchi

di Sandro Renzi

In tre Comuni del Fermano la lista civica I Marchegiani per Acquaroli Presidente si è imposta sui partiti tradizionali. A Fermo città, doppia il Pd e lascia al palo l’alleato meloniano: FdI si ferma infatti al 10,96%, dietro ai dem (17,01) e alla civica che ha fatto trionfare Calcinaro con un inatteso 38,34% che in termini assoluti vale 6.224 preferenze solo nel capoluogo. Dove, ad una analisi più attenta, non può sfuggire il fatto che proprio il partito della premier, avanti in quasi tutti i Comuni, qui abbia racimolato una manciata di consensi. Viene spontaneo chiedersi allora se una parte dell’elettorato di FdI abbia scelto di immolare il simbolo di partito per crociare sulla scheda elettorale il nome del sindaco Calcinaro a cui, dunque, FdI avrebbe finito, magari anche indirettamente, per dare una mano.

Lo scenario che da qui ad un mese e mezzo si apre per Fermo è abbastanza chiaro. Una volta confermata l’elezione a consigliere regionale, Paolo Calcinaro (di cui diamo per scontato l’accettazione della nomina) potrà o dimettersi, ma in questo caso scatterebbero anche lo scioglimento del Consiglio comunale e la nomina di un commissario prefettizio ad hoc. Oppure, se non ha rimosso la causa di incompatibilità entro 10 giorni assegnatigli dalla civica assise, verrà dichiarata la decadenza del Consiglio medesimo ma sia quest’ultimo che la giunta restano in carica fino al primo turno elettorale utile. Le funzioni sindacali passeranno dunque al vicesindaco Mauro Torresi dando per scontato quindi il passaggio di funzioni tra i due vertici dell’Amministrazione fermana. Torresi, peraltro, è vicino agli ambienti di FdI e tra i papabili successori di Calcinaro nelle prossime amministrative di primavera (doveroso però non dimenticare nel toto post-Calcinaro, l’altro assessore Alberto Maria Scarfini, attualmente in pole position per raccogliere il testimone del primo cittadino, così come l’assessore Alessandro Ciarrocchi). Quello che si prefigura è quindi una sorta di (volontario o meno) assist di Calcinaro, sempre più proiettato verso un assessorato ad Ancona, a un “suo” amministratore come candidato sindaco del centrodestra. Ipotesi sul tavolo e di cui si discuterà nelle prossime settimane con un confronto aperto all’interno dei civici e l’ascolto dei partiti che hanno contribuito cinque anni fa al Calcinaro bis.


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