Luciani (Confindustria) in vista del Ttg di Rimini: «Pronti ad aiutare il settore turistico»

TURISMO - Alla vigilia dell'importante fiera di settore che si terrà a Rimini dal 8 al 10 ottobre, il presidente di Confindustria Fermo fa il punto sul comparto turistico locale confermando la volontà di valorizzare e rafforzare la propria sezione

Fabrizio Luciani

Dal 8 al 10 ottobre, Rimini ospiterà il Ttg Travel Experience, la fiera più importante nel panorama nazionale per quanto riguarda il Turismo.
Un settore sempre più importante e al centro dell’economia marchigiana.

«Il quadro economico internazionale, complesso per la manifattura e le principali produzioni marchigiane, ha però un lato positivo, che funziona: è quello del turismo. L’Italia resta uno dei principali attrattori. In questo contesto, le Marche stanno cercando di ritagliarsi un posto. Regione regina dell’undertourism, hanno il potenziale per andare a intercettare quei flussi che le principali destinazioni, da Firenze a Venezia, da Roma a Napoli non riescono più a soddisfare. Teniamo conto che il 75% del turismo si ferma al 4% dell’Italia. Per riuscirci, servono strategie chiare. E di questo si discuterà dall’8 al 10 ottobre al Ttg Travel Experience di Rimini, appuntamento strategico per l’intero comparto turistico. Si ritrovano enti del turismo, tour operator, agenzie di viaggio, compagnie aeree, imprese di trasporto, strutture ricettive, servizi innovativi, soluzioni digitali e tecnologia applicata al turismo. Confindustria Fermo da tempo ha intrapreso un percorso di valorizzazione e rafforzamento della sua sezione turismo. Se c’è un aspetto su cui stiamo investendo è quello dell’accoglienza. Non c’è turismo senza capacità ricettiva – dichiara Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo – In mezzo al boom di abitazioni private trasformate grazie agli affitti brevi, l’imprenditore investe in alberghi, resort, dimore storiche, luoghi cruciali per dare al turista, in particolar modo straniero, il servizio necessario che gli faccia ricordare non solo la bellezza della nostra provincia. La regione Marche ha iniziato un percorso di promozione del territorio in maniera unitaria, capendo che non si può vendere il singolo luogo. La nostra fortuna è che in un’ora si passa dalla sabbia morbida della nostra costa alle passeggiate, fino alle sciate, sui Sibillini. Un plus che nessun’altra regione può vantare».

Ma il turista come trova e soprattutto come arriva nelle Marche? Anche di questo si parla al Ttg, che non a caso si tiene in Romagna, la zona più dinamica da questo punto di vista, connessa con più aeroporti e dotata di alta velocità.

«L’aeroporto di Ancona sta crescendo come numero di voli, ma la connessione con Ancona è migliorabile. Non si può pensare che il buyer o il turista debba sempre essere ‘recuperato’ dal privato fuori dal gate. Su questo la crescita è necessaria e siamo pronti a collaborare. Gli ultimi dati forniti dalla ministra del Turismo Daniela Santanché confermano una crescita delle Marche, che hanno migliorato le performance pre Covid. Ma non basta, perché la quota straniera, che è anche quella più ‘alto spendente’ resta bassa. Farli arrivare e restare è la sfida. Investire nelle strutture alberghiere è fondamentale. Non si vive di soli villaggi vacanze. Lo sa bene chi lavora nel turismo. Come sono cruciali gli investimenti a livello di stabilimenti balneari, il settore penalizzato dalle norme non chiare e per certi versi penalizzanti – aggiunge Luciani – turismo è visione d’insieme. Il Fermano finalmente si sta cominciando a presentare con una sua visione unitaria. Quantomeno sul mare con il brand la ‘Costa dei borghi’. È un passo importante perché senza brandizzazione non possiamo competere. Attenzione però a non rompere quella cerniera con l’area interna che si è creata post Covid, con il turista che ha scoperto la bellezza e la calma di colline e Sibillini. Anche questo è futuro, pensare a una ricettività non impattante ma di certo strutturata nei borghi e fuori dai borghi. Non possiamo far diventare i nostri gioielli dei b&b diffusi che poi non vivono per mesi. Quindi, portiamo lavoro, come il turismo può fare, ma non togliamo l’anima ai territori. Un tavolo regionale di sviluppo è benvenuto. Noi ci siamo con i nostri imprenditori, che da anni hanno avviato politiche di riqualificazione alberghiere e potenziamento dei servizi, dai catering alle agenzie che non vendono più viaggi ma esperienze, aprendo il territorio anche al business della convegnistica»


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