di Matteo Achilli
Una situazione ormai insostenibile quella che sono costretti a vivere da mesi gli automobilisti che percorrono l’A14, soprattutto nel tratto a sud delle Marche, tra Porto San Giorgio (spesso anche da Porto Sant’Elpidio, ossia dal restringimento a due corsie della carreggiata) e San Benedetto del Tronto.
Continui cantieri e restringimenti della carreggiata, che creano rallentamenti e purtroppo anche incidenti mortali. Diverse le vittime che negli ultimi anni hanno perso la vita proprio in quel tratto di strada.
Una situazione che crea ancora più problemi agli autotrasportatori, costretti a fare la conta con ritardi nelle consegne e rientri in deposito, fattori che rallentano tutto il ciclo dei trasporti e influiscono nelle perdite economiche per le aziende del settore.
«Siamo esausti di questa situazione che va avanti ormai da troppo tempo. Non mettiamo in dubbio che siano lavori utili per la sicurezza stradale, ma ne discutiamo le modalità e i problemi che creano. Probabilmente aprire un cantiere alla volta, invece che decine contemporaneamente, avrebbe creato meno problematiche, con rallentamenti localizzati e non continui – dichiara Emiliano Tomassini, che è anche presidente Cna Fermo – non farci pagare il pedaggio sarebbe un aiuto, invece di chiedere i rimborsi, che sono comunque minimi e presuppongono ulteriore lavoro per i nostri impiegati».
«Ogni giorno lavorare è sempre più complicato, i nostri autisti devono affrontare anche code di un’ora, significa arrivare tardi dai clienti e complicare anche il loro ciclo produttivo. Magari si arriva a destinazione in orari in cui le aziende sono in pausa e dunque “perdere” ulteriore tempo per scaricare – afferma Gianluca Minnetti, che è anche presidente autotrasportatori Cna Fermo – abbiamo chiesto il rimborso del pedaggio, ma anche in questo caso l’iter non è semplice e spesso le somme non compensano il tempo che ormai è stato perso. A mio avviso i cantieri autostradali dovrebbero restare aperti solo nel weekend lasciando libera l’autostrada durante la settimana».
«La situazione è pesante, ormai i tempi di percorrenza per arrivare in Abruzzo sono raddoppiati ed i disagi per gli autotrasportatori sono molteplici – confessa Fabio Pilotti – I nostri dipendenti tornano a casa tardi, il tempo perso per strada è diventato molto e nessuno può ripagarlo. Il pedaggio gratuito sarebbe solo un palliativo, certo farebbe comodo, ma io preferirei pagarlo regolarmente e poter usufruire di un servizio stradale adeguato. I lavori andrebbero quantomeno fatti nelle ore notturne, quando il traffico è minore e non si vanno a creare troppi disagi. Noi autotrasportatori siamo allo stremo, anche perchè quello dell’autostrada è un ulteriore problema che si va a sommare alle nostre pessime strade interne, dove tra buche e vegetazione che invade la carreggiata, guidare un camion è diventata ormai un’impresa. Chi di dovere faccia qualcosa per migliorare la situazione, la pazienza è ormai colma».
«Purtroppo stiamo vivendo una situazione assurda e come autotrasportatori non ce la facciamo più, il nostro è un vero e proprio grido di aiuto – dichiara Marco Mandozzi – con la mia azienda copriamo la tratta Ancona-Pescara, ci sono oltre 10 cantieri in 50 km, è qualcosa di inammissibile. Mi chiedo chi ha permesso tutti questi lavori contemporaneamente?. Tra l’altro noto che nella maggior parte dei casi non ci sono operai a lavoro nei cantieri, quindi potrebbero essere tranquillamente chiusi. Vogliamo che vengano presi dei provvedimenti seri. All’inizio di questa storia, ci vennero presentati come lavori di “ammodernamento”, ma sembrano più lavori di “intralcio”. Durano da talmente tanto che avrebbero fatto in tempo a costruire un tratto di autostrada ex novo, tra l’altro non sappiamo neanche quando tutto questo finirà visto che non c’è neanche un cartello con la data di fine lavori. Come noi, sono stufi anche gli automobilisti e tutti coloro che usufruiscono di un servizio stradale da terzo mondo».
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