Scacco al clan dello spaccio, la faida segnata da violenze e torture. Arriva il plauso del ministro Piantedosi

FERMANO - Gli interrogatori degli arrestati sono fissati per venerdì davanti al gip del Tribunale di Fermo.

di redazione CF

È arrivato all’alba di giovedì il colpo decisivo al gruppo criminale che, secondo gli investigatori della Squadra Mobile della questura di Fermo, controllava buona parte del traffico di stupefacenti lungo la costa fermana e nell’entroterra. Sette persone sono finite in manette nell’ambito di una vasta operazione della polizia, che ha portato anche all’iscrizione nel registro degli indagati di altre tre persone.

Tra gli arrestati, otto in tutto i tunisini coinvolti, figura colui che gli inquirenti ritengono il boss del sodalizio. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Fermo, hanno preso avvio dopo il sequestro e le torture subite da un giovane che avrebbe tentato di agire “in proprio”, o verosimilmente di avvicinarsi a un altro gruppo dedito allo spaccio. Da quel punto, gli investigatori hanno ricostruito la rete di contatti e di distribuzione, fino a risalire ai vertici dell’organizzazione.

L’operazione, scattata contemporaneamente in diverse località della provincia, ha visto impegnate decine di uomini della Polizia di Stato. Alcuni arresti sono stati eseguiti in abitazioni di Lapedona, Porto San Giorgio e Montegiorgio.
Il gruppo si riforniva di droga che veniva poi smerciata in numerosi Comuni costieri e dell’entroterra, grazie a una rete capillare di pusher. I proventi servivano a finanziare nuovi approvvigionamenti e a mantenere la struttura del clan.

L’inchiesta è la prosecuzione dell’operazione Cerbero, che nei mesi scorsi aveva già portato all’arresto di otto persone e allo smantellamento di una precedente cellula criminale attiva lungo la costa adriatica. Procura e Questura di Fermo hanno lavorato fianco a fianco, condividendo informazioni e risorse per chiudere il cerchio.

Soddisfazione anche a livello istituzionale. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso il proprio plauso agli agenti della Questura di Fermo e alla Procura: «La Polizia di Stato a Fermo ha arrestato 7 soggetti stranieri appartenenti a una banda di trafficanti di droga, responsabili di gravi episodi di violenza. Un giovane – scrive il ministro sui suoi canali social – era stato infatti sequestrato e torturato come monito nei confronti di alcuni gruppi rivali. L’operazione, frutto di mesi di indagini, ha ricostruito ruoli, gerarchie e collegamenti del sodalizio, infliggendo un colpo durissimo alla criminalità organizzata straniera e confermando l’impegno delle nostre Forze dell’ordine nella tutela della sicurezza dei cittadini».

Gli interrogatori degli arrestati sono fissati per venerdì davanti al gip del Tribunale di Fermo.

Il post del ministro Piantedosi

Maxi operazione della Questura, smantellato un sodalizio criminale. Eseguite sette catture: le indagini dopo la tortura (Video e Fotogallery)



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