Ad Amandola il primo raduno nazionale dei Villaggi Montani Cai. Marinangeli: «Marchio sinonimo di qualità»

AMANDOLA – Due giorni intensi tra convegni, trekking, incontri e degustazioni: «Una grande opportunità per i nostri produttori e le attività ricettive», sottolinea il primo cittadino. L’assessore Grazioli. «L’idea nasce per contrastare lo spopolamento e favorire la salvaguardia del territorio». Le esperienze delle attività protagoniste che avranno il marchio Villaggio Montano

Sarà un weekend speciale per Amandola che sabato e domenica ospiterà il primo Raduno nazionale dei Villaggi Montani Cai. Si partirà sabato mattina con il convegno, presso la Sala Consiliare, sui “Vantaggi e prospettive della certificazione ambientale” che vedrà gli interventi del direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Laura Talamè, del professor dell’Università di Torino e del dottor Massimiliano Monetti, presidente di Borghi In Rete di Imprese; nel pomeriggio in programma trekking urbano della durata di due ore ad Amandola con ritrovo in Piazza Risorgimento, mentre in serata la presentazione e il foto-racconto di “Paesaggio: uno nessuno e centomila” di Giorgio Tassi presso l’auditorium Vittorio Virgili.

Programma intenso anche quello domenicale che vedrà di prima mattina la visita guidata alle aziende partner del villaggio con degustazione di prodotti tipici del territorio, mentre per alle 12,30 ci si sposta in località Campolungo, al Rifugio Città di Amandola con un menù dedicato e scelto per l’occasione. Diversi gli ospiti del circuito Villaggi Montani Cai che hanno portato la loro esperienza di territorio di nicchia rimarcando l’importanza che questo riconoscimento ha per questi piccoli territori.

A fare gli onori di casa in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento, questa mattina, il primo cittadino Adolfo Marinangeli, che ha parlato di una «certificazione di grande rilievo a cui teniamo moltissimo. Con questo primo convegno nazionale si affiancheranno anche altre regioni e Comuni, ne siamo estremamente felici. Una bella visione del Cai nazionale che valorizza nella sua unicità la montagna sia per le Alpi che per gli Appennini. Con noi, molti operatori che hanno aderito tra produttori, ristoratori, attività residenziali all’interno del Villaggio Montano, la parte alta della Città di Amandola sopra i 650-700 metri di altezza. Abbiamo un programma ricco in cui parleremo di montagna, certificazione ambientale e di questo marchio di prodotti di livello molto alto. Abbiamo già una quarantina di prenotazioni per il weekend con otto regioni rappresentate. Amandola aveva una quarantina di frazioni che in questo modo riescono ad avere una seconda fila».

L’assessore al turismo Maria Rita Grazioli ha presentato il programma dell’evento: «Un grazie al comitato Villaggio Montano per averci scelto come prima sede del Convegno. I partecipanti avranno modo di apprezzare le nostre bellezze e i prodotti tipici ma è anche un’occasione di confronto per crescere. Grazie alla sezione Cai Amandola per la collaborazione in questi due giorni, insieme all’ufficio turistico di Amandola Riparte per l’organizzazione del Convegno. Da Garulla in poi ci sono le strutture dislocate: a Campolungo, Taccarelli e Villa Paterno. Ed è il momento di far conoscere queste nuove opportunità. Il sabato pomeriggio avremo un incontro tra i villaggi per l’ingresso di altri due Comuni nel circuito. L’obiettivo è quello della salvaguardia dei territori soprattutto dello spopolamento».

Diversi i partecipanti al Villaggio Montano, con alcuni prodotti importanti e tipici con il marchio proprio del Villaggio Montano. Ne è un esempio Roberto Di Mulo dell’azienda agricola Angolo di Paradiso. «Esperienza nuova, siamo pieni di tanti buoni propositi. E’ un qualcosa di importante che stiamo portando avanti da più di un anno. Un percorso lungo ma ne vale la pena perché questo villaggio ha molto da offrire dal punto di vista turistico. Oggettivamente il nostro territorio è ricco di percorsi, natura e panorami; riuscire a comunicare questo significa portare un turismo lento e di nicchia ma è quello di cui noi abbiamo bisogno. Come fattoria produciamo latte e lo trasformiamo in prodotti caseari. I prodotti realizzati in questo contesto hanno una specificità diversa dovuta all’ambiente e alla vita che gli animali fanno. Villaggio Montano significa curare certi aspetti ed è un valore aggiunto per i prodotti che riusciamo a portare sul mercato. Tutto ciò che stiamo facendo lo portiamo avanti con investimenti da parte nostra ed è un modo per veicolare i prodotti di nicchia, per raggiungere quei consumatori attenti al prodotto e all’ambiente nel quale viene creato e che dà una quid in più. Abbiamo nell’etichetta anche il Villaggio Montano specificando ancora di più il luogo e il modo in cui viene fatto. La qualità, mi si passi la ripetizione, è far conoscere questa qualità».

Flavio Valori, gestore rifugio Monte Amandola a Campolungo a 1200 metri di altezza ricorda che «il progetto ha portato molti adattamenti da parte nostra. Abbiamo scelto questa attività di ristorazione e il nostro scopo era quello di evidenziare un prodotto a chilometri zero, con materie prime locali e rivisitate. Cerchiamo di sfruttare questa opportunità data dal Cai nazionale anche per farci conoscere».

Manuela Annessi, titolare di strutture case vacanze e appartamenti ha aggiunto: «I nostri ospiti hanno la garanzia di prodotti del territorio e vogliamo far conoscere le bellezze che noi viviamo quotidianamente. Proporremo anche escursioni alla ricerca dei tartufi, mio fratello ha un’attività pluriennale alle spalle. Facciamo trovare tutti prodotti locali ai nostri ospiti ed è una prima vera promozione del territorio».

Stefano Ferruccio, altro titolare di una casa vacanza tutta da vivere e da scoprire, si è detto «grato di poter partecipare con la struttura ricettiva all’interno di Villa Paterno, una frazione quasi completamente abbandonata con una sola famiglia residente. Abbiamo scelto di avviare questo progetto con una casa ai piedi del Monte Amandola, da noi c’è possibilità di vivere diverse tipologie di escursioni».

Roberto Cruciani


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