Una visita istituzionale di rilievo per Monte Vidon Corrado, che in mattinata ha accolto il direttore generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Angelo Piero Cappello, oltre al direttore della Quadriennale, Andrea Lombardinilo.
Un incontro rivolto alle scuole, presenti infatti alcuni studenti del Liceo Artistico “Preziotti-Licini” di Fermo, ma non solo, che fa parte del public program della 18esima Quadriennale di Roma, che accompagna l’esposizione “Fantastica” e l’appendice storica “I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935”.
Ad introdurre l’incontro il prof. Nunzio Giustozzi del comitato scientifico del Centro Studi Osvaldo Licini. Dopo il saluto istituzionale del sindaco Elio Vincenzi, il benvenuto da parte della direttrice del centro studi Osvaldo Licini, Daniela Simoni: «Abbiamo il piacere di avere qui il direttore Angelo Piero Cappello e Andrea Lombardinilo, presidente della Quadriennale di Roma, con il quale abbiamo ideato la giornata di oggi e che ringrazio per aver introdotto questa iniziativa nel public program delle mostre della Quadriennale in corso nella capitale».
«Il Ministero della Cultura – le parole del direttore generale Angelo Piero Cappello – è molto attento all’acquisizione ed al recupero del patrimonio artistico contemporaneo in tutte le strutture pubbliche, tra queste anche il Centro Studi Osvaldo Licini di Monte Vidon Corrado, che ha beneficiato del Pac per l’acquisizione di un’opera di Emilio Isgrò. Mi sembrava quindi giusto accettare l’invito che mi è stato rivolto per questa giornata, che tra l’altro cade anche nei 90 anni della partecipazione proprio di Osvaldo Licini alla Quadriennale di Roma del 1935. Licini in qualche modo rappresenta il simbolo di ciò che la Quadriennale è ancora oggi per il Ministero. Essendo un artista “fuori dal sistema” ha partecipato alla Quadriennale del 1931 e del 1935 con opere “irrazionali”, rappresentando l’assorbimento di tendenze internazionali rispetto al sistema che c’era allora. La Quadriennale oggi è la scena romana, che rappresenta l’intera nazione italiana esprimendo però anche stimoli internazionali».
Il direttore generale non ha poi perso l’occasione per sottolineare l’importanza della scena culturale ed artistica nei piccoli Comuni come quello di Monte Vidon Corrado: «Nei piccoli borghi è cambiato molto. Negli ultimi anni il Governo ha riservato attenzione particolare alla struttura identitaria del nostro Paese, legata ai campanili ed i sui borghi, realtà per troppo tempo dimenticate – ricorda il dott. Cappello – oggi con il piano Olivetti per la cultura e gli interventi con finanziamenti europei per il recupero delle zone interne del nostro Paese, credo si stia facendo molto per permettere ai borghi di recuperare terreno rispetto alle città, non solo sul piano sociale ed economico, ma anche su quello artistico e culturale».
Ad Andrea Lombardinilo il compito poi di illustrare la Quadriennale e le sue cinque sezioni, curate da altrettanti professionisti ed artisti: «Con gli amici del Centro Studi Licini avevamo il sogno di portare qui a Monte Vidon Corrado la Quadriennale ed il direttore Cappello, ce l’abbiamo fatta, per noi è una grande soddisfazione – ammette Lombardinilo – quella della Quadriennale è una bella sfida per me, con lo staff stiamo cercando di promuoverla con molte attività».
Daniela Simoni e Stefano Bracalente, del Centro Studi Licini, hanno analizzato le opere presentate da Licini nel corso della Quadriennale del 1935. Il pubblico insieme agli ospiti intervenuti, ha infine visitato la Casa Museo Osvaldo Licini e potuto ammirare le opere della mostra “Quel lontano mar, quei monti azzurri. Il paesaggio di Tullio Pericoli e Osvaldo Licini”, attualmente allestita all’interno della casa liciniana.
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