A Monterubbiano, in occasione del 25 novembre, il tema della violenza di genere viene affrontato sotto un nuovo punto di vista, quello della celebrazione di ciò che è stato fatto di importante (e spesso nascosto) dalle donne, in vita. Questo avverrà grazie alla mostra “Anche la cancellazione è violenza” del collettivo femminista Rivoltapagina esposta alla Sala Rosa Calzecchi Onesti, all’interno del suggestivo Polo San Francesco, in pieno centro del borgo.
L’inaugurazione avverrà alle ore 11 del 25 novembre presso il Teatro Pagani, alla presenza degli studenti dell’Istituto Comprensivo Pagani, sempre coinvolti dal Comune di Monterubbiano su vari aspetti di sensibilizzazione di genere e sociale. All’inaugurazione si alterneranno gli interventi della sindaca di Monterubbiano dott.ssa Meri Marziali, della dirigente scolastica dell’IC Pagani dott.ssa Annarita Bregliozzi, della presidente territoriale dell’associazione Auser della Provincia di Fermo dott.ssa Sonia Capeci, della responsabile dell’Area Violenza di Genere della cooperativa sociale On The Road dott.ssa Laura Gaspari e dell’esperta in comunicazione non violenta dott.ssa Stefania Cesari.
La mostra sarà poi aperta al pubblico dal 25 novembre stesso, presso la Sala Rosa Calzecchi Onesti del Polo San Francesco.
Tante sono state nella storia le donne artiste, inventrici, intellettuali che celavano il proprio genere dietro ad uno pseudonimo maschile o che addirittura fingevano che fosse opera del marito. Per ricordare la vita di queste donne, per molti aspetti rivoluzionarie, il collettivo femminista RiVoltaPagina ha dato vita alla mostra Vite di donne nella storia – Anche la cancellazione è violenza, nata nel 2014 con lo scopo di affrontare il tema della violenza di genere secondo una nuova prospettiva: quello della Damnatio Memorie.
Donata in occasione del 25 novembre al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’ateneo dal Collettivo femminista RiVoltaPagin, è stata affidata alle cure del Centro Interdisciplinare di Studi di Genere Genus, perché potesse rimanere sempre viva e aperta al pubblico. Nel 2016 l’esposizione è stata acquisita dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna ed è a disposizione gratuitamente degli enti pubblici e degli istituti scolastici che ne faranno richiesta affinché la mostra possa diventare itinerante, andando incontro agli studenti e coinvolgerli in questo progetto che li spinge a riflettere su questi temi.
Grazie quindi alla gentile concessione della mostra da parte dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna – «che ringraziamo di cuore per la disponibilità e la generosità», sottolinea la sindaca Meri Marziali – dal 25 novembre 2025 questa importante esposizione sarà visitabile anche nelle Marche, a Monterubbiano, grazie alla preziosa collaborazione con Sonia Capeci Presidente dell’associazione Auser Provincia di Fermo, che ha approfondito la tematica con Emma Baeri Parisi, ex docente di Storia Moderna, una delle fondatrici del collettivo femminista catanese.
Un delle particolarità della mostra è che si conclude con un posto vuoto, una biografia mancante. L’invito è quello di pensare a chi vorremmo ricordare, a quale donna del passato più o meno recente vorremmo riportare fuori dall’oblio della dimenticanza. Alla fine, tutte le donne si concentrano quindi in una sola “donna” che, come si legge in mostra «ha, aveva tanti sogni», ma «non ha, non aveva avuto nessuno che ascolti, ascoltasse i suoi desideri».
La mostra esiste quindi per non dimenticare che l’esistenza delle donne non deve essere riconosciuta e ricordata solo dopo la loro morte, o spesso proprio a causa di questa, ma ciò che guida questa esposizione è il ricordo per ciò che è stato invece fatto in vita.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati