Successo a Villa Bonaparte per il cinquantennale del Gruppo Famiglia

EVENTO - Durante la serata è stato celebrato mezzo secolo di attività al servizio della comunità, confermando ancora una volta il ruolo centrale dell’associazione nella promozione di una cultura della cura e della cittadinanza piena per chi vive un disagio psichico
Una serata intensa, partecipata ed emozionante quella che ha animato ieri sera Villa Bonaparte a Porto San Giorgio in occasione del cinquantesimo anniversario del Gruppo Famiglia, storica realtà del territorio impegnata da decenni nella tutela dei diritti, della dignità e dell’inclusione delle persone con disabilità fisiche e psichiche.

L’evento ha celebrato mezzo secolo di attività al servizio della comunità, confermando ancora una volta il ruolo centrale dell’associazione nella promozione di una cultura della cura e della cittadinanza piena per chi vive un disagio psichico.

A introdurre la serata è stato il presidente dell’Associazione, Piergiorgio Vallati, con la conduzione di Maurizio Blasi, che ha guidato il pubblico in un racconto fatto di memorie, evoluzioni culturali e normative grazie ad interventi degli esperti. Molte ed inevitabili le citazioni di Franco Basaglia e della legge che porta il suo nome e che ha determinato un cambiamento storico-sociologico nel trattamento delle disabilità psichiche. Presenti anche il sindaco della città di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini, il vice Fabio Senzacqua e gli assessori Carlotta Lanciotti e Giampiero Marcattili.

Il Gruppo Famiglia, nato nel dicembre 1975, è oggi un punto di riferimento regionale grazie alla Comunità Residenziale e Semiresidenziale per la Salute Mentale accreditata dalla Regione Marche e convenzionata con l’Ast Fermo. L’équipe multiprofessionale accoglie adulti dai 20 ai 64 anni, accompagnandoli in percorsi di cura e riabilitazione psicosociale fondamentali per recuperare autonomia, abilità quotidiane e relazionali.

Nel corso dei cinquant’anni, l’associazione ha mantenuto fermo un impegno sociale a 360 gradi: favorire l’inserimento sociale delle persone con disagio psichico, tutelarne i diritti, sensibilizzare la cittadinanza e vigilare sull’applicazione delle norme nazionali e internazionali in materia di salute mentale. Un’eredità che continua a generare valore e riflessione nella comunità. Confrontarsi sullo stato attuale dell’assistenza psichiatrica ha messo in evidenza, ieri sera, che le sfide aperte sono ancora molte a partire dalla necessità di potenziare i servizi territoriali e combattere la battaglia contro lo stigma che ancora accompagna la fragilità mentale.

Tutti i relatori hanno sottolineato il valore del Gruppo Famiglia come presidio sociale e culturale del territorio, riconoscendone la capacità di incidere concretamente sulla qualità della vita degli utenti e delle loro famiglie.

Agnese Franchellucci, tra gli ideatori del progetto “Oltre la siepe”, con il marito, l’imprenditore Alessandro Santoni

Al termine del convegno è stata inaugurata la mostra “Oltre la siepe”, un percorso fotografico realizzato dagli ospiti della comunità insieme all’équipe multiprofessionale. Un progetto di forte intensità emotiva, nato dalla scrittura e poi trasformato in immagini, che racconta ciò che si vive “oltre il cancello”, in quello spazio di confine che separa il dentro dal fuori. Le fotografie sono denunce silenziose, richiami all’empatia, inviti a guardare senza giudizio le fragilità, i dolori, ma anche le speranze di chi affronta quotidianamente il disagio psichico. Un dialogo visivo che stimola lo spettatore a interrogarsi sul senso di comunità, sulle disuguaglianze e sulla responsabilità collettiva nella costruzione di un futuro più inclusivo. Parte degli scatti sono stati pensati e realizzati dagli operatori della comunità. I protagonisti sono gli ospiti della struttura che hanno prestato i loro volti, le loro identità e le loro storie, abitando la fotografia con i loro vissuti più intimi. L’ideazione e la progettazione della mostra sono di Agnese Franchellucci e Andrea Maroni, il fotografo Sandro Luciani.

La serata si è conclusa con una Cena di Gala, nella storica reggia sangiorgese come momento conviviale pensato per celebrare il passato con uno sguardo al futuro dell’associazione. Un traguardo importante, quello dei 50 anni, celebrato con il calore e la partecipazione di una comunità che vuole sostenere chi ogni giorno lavora per trasformare fragilità in percorsi di rinascita.


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