«Quando lo scorso maggio ho deciso di riappropriarmi della storia dell’azienda di famiglia, ritornando alle origini, con l’apertura del nuovo e principale punto vendita, anche con reparto outlet stock e fine serie, proprio a Grottazzolina, lungo la strada che conduce al centro del paese, a due passi da quelle stoffe e quei tessuti ancora oggi in parte presenti del negozio storico in via Vittorio Emanuele, ho con grande meraviglia e gioia rinvenuto, sepolta tra lane d’epoca ottimamente conservate, una lettera del 1921 di mio nonno Venanzo Buschi che annunciava alla clientela l’apertura di nuovi locali a Grottazzolina. Una coincidenza davvero straordinaria, non ho potuto che pensare come la storia si ripeta, quasi ciclicamente, creando radici sempre più profonde».
Così Alessandro Buschi, titolare dello storico negozio di abbigliamento, terza generazione, mentre annuncia con orgoglio di voler portare avanti il progetto del nonno Venanzo, fondatore della omonima ditta. Se a questo si aggiunge l’amore smisurato per la sua Grottazzolina, ecco spiegato il desiderio di richiedere al Ministero il riconoscimento del “Marchio Storico” per il suo brand.
«È un riconoscimento non solo per la mia famiglia, ma anche per Grottazzolina e per il territorio della Valtenna. Dopo un secolo siamo ancora qui a vendere confezioni, abiti e tessuti, conosciuti ed apprezzati sia sul territorio che nell’intera regione e, perché no, anche al di fuori delle Marche. Questo anche grazie alla nostra presenza a Porto San Giorgio dove siamo rimasti per oltre 25 anni. Dalle origini, il brand è rimasto uguale; oggi però vendiamo solo abbigliamento per uomo, perché la specializzazione in un settore per noi significa soddisfare massimamente i clienti in tutte le loro necessità e per ogni occasione speciale. Oggi abbiamo anche i reparti outlet, stock e fine serie, molto graditi dai nostri clienti, utili anche per fare regali e piccoli pensieri di circostanza».
Ma la storia della sartoria Buschi non finisce certo qui. Alessandro ha ancora sogni nel cassetto. «Il prossimo? Fare del negozio storico di via Vittorio Emanuele, con due fantastici finestroni sulla vallata, con il profumo del legno antico del pavimento e degli scaffali, con la presenza dell’antica sartoria di mio nonno e dei suoi strumenti da lavoro, un museo della sartoria artigianale marchigiana, un luogo che possa essere sede di una Accademia della sartoria, appunto».
Con questo ambizioso progetto tra le mani, Buschi ringrazia la sua affezionata clientela. «Vi aspettiamo nel nostro punto vendita, porgendo i nostri migliori auguri per le imminenti festività natalizie, con un pensiero rivolto proprio a chi ha reso possibile il glorioso passato di questo marchio, il suo prezioso presente e il futuro tutto da costruire».
(spazio promo-redazionale)



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