POLITICA – Il consigliere regionale Pd: «Chi ha programmato il nuovo Murri di Fermo? Lo sanno tutti: la giunta Ceriscioli, stanziando 70 milioni di euro nel 2015 e altri 30 milioni nel 2019»
FERMO – Scoppiettante Consiglio Comunale di ieri con le dimissioni di Francesco Trasatti da Presidente del Consiglio Comunale che ha accusato di cinismo l’attuale sindaco, con cui ha condiviso un decennio e il progetto politico comune. Calcinaro. «Dimissioni non erano dovuto ma onestamente ci pensavo che potessero arrivare. Quel termine di cinismo mi ha sorpreso ma Francesco lo ringrazio per il lavoro fatto insieme in questi anni. Ma il mio grazie ai consiglieri della maggioranza che permettono di prendere decisioni per la città». Infine lo sguardo alle regionali. «C’è la spinta ad esserci per rappresentare Fermo e il territorio, sempre in chiave civica».
FERMO – La nomina del successore di Francesco Trasatti potrebbe alimentare nuove fibrillazioni in Consiglio comunale. Partite già le prime “consultazioni” tra consiglieri, gruppi, liste e partiti. Lo strumento “presidenza” possibile argano per tentare assestamenti in vista delle elezioni regionali? La coperta rischia di essere comunque troppo corta.
IL PUNTO – Di fronte alle imposizioni “calate dall’alto” ci sono due strade: fare un passo indietro rinunciando o andare avanti con rassegnazione. In questi giorni, nei partiti delle nostre due province di Ascoli e Fermo, sono più quelli che rinunciano rispetto a quelli che si rassegnano. Perché, a volte, è la dignità a decidere.
FERMO – Il capogruppo dem: «In sintesi, le variazioni eccessive al bilancio comunale possono causare problemi di gestione, rischi finanziari e compromissione della qualità dei servizi. La normativa prevede strumenti per la gestione delle variazioni, ma è fondamentale che queste siano motivate, giustificate e ratificate dagli organi competenti, tenendo in debito conto che mancano ancora 5 mesi alla chiusura dell’esercizio finanziario e che nel corso degli stessi potrebbero essere necessarie ulteriori coperture per spese imprevedibili alle quali sarà sempre più difficile fare fronte».
FERMO – L’addio del presidente e le bordate al primo cittadino: «Sindaco, mi risulta che ti candiderai a sostegno di Francesco Acquaroli alle prossime imminenti regionali. Mi fa sorridere che ancora, in modo un po’ ridicolo, ci si auto proclami come “civico” come se fosse una categoria a sé, quando si sa bene che in Regione o si condivide un progetto di qua o di là. Rispetto profondamente la tua scelta: almeno il dado è tratto»
MONTEGRANARO – Ercolani: «Il Partito Democratico delle Marche ha compiuto valutazioni politiche e territoriali che hanno portato a scelte precise. Per quanto la candidatura di Aronne Perugini sarebbe stata senza dubbio di grande valore e spessore, il nostro circolo esprime con altrettanto entusiasmo e soddisfazione il proprio sostegno alla candidata individuata, una figura montegranarese di rilievo, competente, preparata e radicata nel territorio»
SANT’ELPIDIO A MARE – Il consigliere regionale del Pd: “Subito un confronto con i residenti per valutare proposte alternative”. Piermartiri: “L’Amministrazione comunale si faccia carico dei timori dei cittadini”
FERMO – «Voglio ringraziare tutti i fermani, di cuore. Non ricordavo uscisse oggi: ho iniziato a leggerla dal basso ed è stato bello vedere che il mio nome non arrivava mai. Un risultato consolidato nel tempo e dopo undici anni non era affatto scontato. Il segreto? Saper spiegare i ‘no’ ma anche i tanti ‘si’ che i cittadini ritrovano nel quotidiano».
STRAPPO – Il presidente provinciale del Fermano di Italia Viva: «Ho avuto critiche anche da istituzioni e associazioni di categoria a noi vicine, impossibile spiegare una scelta del genere dopo tanto lavoro, anni di impegno che vanno persi. Meglio lasciare ad altri. Questa linea non mi rappresenta, io sono un dirigente e per me è inaccettabile, è la strada di un partito in liquidazione verso l’umiliante proposta della tenda dei riformisti che pure considero velleitaria e propedeutica a rilegare l’area politica moderata in una posizione culturalmente e politicamente subalterna»