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Novecento, si sgombera,
i gestori: “Apriremo un altro bar”
ma è pronto l’esposto

di redazione CF

Si chiude “baracca”. Questa mattina i gestori del Novecento hanno iniziato a smantellare il mobilio all’interno del locale. Insomma la chiusura, dopo le dichiarazioni che andavano proprio in questa direzione, delle settimane scorse da parte dei gestori, oggi si è passati ai fatti. E la riapertura del locale da qui a pochi giorni, anche con un’eventuale nuova gestione, sembra un’ipotesi piuttosto remota. Ma perché si è arrivati a smantellare tutto? D’altronde nelle ultime loro dichiarazioni i gestori, pur rimarcando le difficoltà incontrate a causa dei lavori in piazza Matteotti, si erano lasciati uno spiraglio aperto(leggi l’articolo). Si parlava addirittura di una riapertura del Novecento proprio in occasione dell’inaugurazione della nuova piazza Matteotti, prevista per sabato prossimo . Beh a chiarire la posizione dei gestori è il loro consulente tecnico, l’avvocato Roberto Calabrese, che annuncia due novità. La prima: gli stessi gestori apriranno un altro bar che si chiamerà “Nuovo Novecento”, sempre in centro. La seconda: da qui a brevissimo partirà un esposto in Procura. Ma entriamo nei dettagli con l’avvocato Calabrese: “Questa mattina abbiamo iniziato a rimuovere il mobilio e gli arredi. I gestori hanno incontrato molte difficoltà causate dai lavori in piazza. Hanno provato a raggiungere un accordo con la proprietà per un alleggerimento del carico dell’affitto ma non si è arrivati alla quadratura del cerchio. Ed è arrivato lo sfratto esecutivo. E così è iniziato lo sgombero del locale. Si è optato per chiudere e riaprire da un’altra parte. E il nuovo pubblico esercizio – rivela l’avvocato Calabrese – si chiamerà Nuovo Novecento, sarà sempre in zona centrale. Partirà anche un esposto. Sì perché i gestori hanno comunque subìto un danno dai lavori sulla piazza. Comunque verrà pagato tutto, fino all’ultimo centesimo, alla proprietà. Cosa sarà del locale? Se arriverà un’altra gestione? Non lo sappiamo e francamente nemmeno ci interessa“.


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