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Il 900 chiude i battenti, la proprietà:
‘Tracollo con via Verdi chiusa,
nessun evento in piazza’

di Giorgio Fedeli

Tanto tuonò che piovve, verrebbe da dire: il Gran Caffè 900 lunedì chiuderà i battenti: “Perché? Chiedetelo all’amministrazione”, l’invettiva dei proprietari del pubblico esercizio in centro. No, non proprio un fulmine a ciel sereno considerando che già a fine novembre i titolari avevano preannunciato a Cronache Fermane la chiusura (leggi l’articolo). Ma ora c’è una data ufficiale. La notizia della chiusura, che rappresenterà – a questo punto il condizionale è superato – un colpo per la vitalità del centro cittadino, ha iniziato a circolare sui social. E a confermarla sono proprio i titolari del ‘900. C’è chi, tra i frequentatori della piazza e del bar, avanza le ipotesi più disparate che si celerebbero dietro la chiusura, dalla gestione del pubblico esercizio a presunti debiti accumulatisi nei mesi. Ma per i proprietari le cause del “tracollo” sono chiare e con date ben precise. “Prima di parlare bisogna conoscere la realtà dei fatti. Mala-gestione? Il personale non sorride quando lavora? E’ colpa nostra, di noi titolari? Ci sta bene qualsiasi considerazione. Ma tutto è partito il 19 settembre, con l’inizio dei lavori in centro. Prima di quella data nessun debito. E se si lavora male, è dura farlo col sorriso. Giusto per chiarire come stanno le cose: quest’estate il bar ha lavorato di più della scorsa estate. Ma poi la stagione estiva ce l’hanno troncata. E da lì sono iniziati i debiti, parliamo di circa 70mila euro al mese. Quando siamo arrivati, l’11 gennaio 2016, abbiamo messo sul tavolo molti progetti. Non ci hanno permesso di realizzare nulla. Il problema è scoppiato con la chiusura di via Verdi e il colpo di grazia è arrivato con l’assenza di manifestazioni in occasione dell’Epifania. In piazza non hanno fatto nulla per la Befana. Insomma il centro è morto. E con il freddo si è vista ancor meno gente in giro. Il tracollo l’abbiamo vissuto con la chiusura (al traffico su piazza Matteotti) di via Verdi (e proprio oggi l’annuncio, da parte dell’amministrazione, della riapertura, lunedì, della via). Dall’oggi al domani i fatturati sono calati dell’80 per cento. Siamo passati da 1.500 a 200 paste al giorno. Così non si riesce nemmeno a coprire le spese vive. Ci avevano detto che avrebbero riaperto via Verdi tra Natale e Capodanno, siamo arrivati alla Befana, anzi da qui la Befana non è nemmeno passata. Nessuna festa, nemmeno un albero di Natale”. Ma tra le attrattive in piazza c’è la pista di ghiaccio: “Allora fate una cosa: andate a sentire i gestori e chiedete come è andata”. Una chiusura praticamente a tempo indeterminato. “Se riapriamo? Quando? Chiedetelo all’amministrazione. Stiamo valutando l’eventuale riapertura in occasione dell’inaugurazione della piazza. Ma a noi nessuno ha comunicato alcuna data. Ci chiameranno? Mah”. Da ultimo ma di certo il problema più importante connesso alla chiusura, i dipendenti che si troveranno senza un lavoro: “Parliamo di 15-20 persone anche se in totale, con le persone che si tengono a disposizione, arriveremo a 50. Sì perché, ad esempio, abbiamo tre turni da 15 persone – concludono dal ‘900 – oltre ai fornitori e a tutte le persone che ruotano intorno all’attività”.


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1 commento

  1. 1
    Gianluca Mecozzi il 10 Gennaio 2017 alle 12:17

    Che peccato…. cmq dopo il terremoto nel fermano non ci sono piu turitsti… purtroppo le ammnistrazioni hanno altre priorita’ ma se si continua cosi e’ un disastro

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