Il coordinatore FdI, Emanuele Morese
Dura la replica del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Emanuele Morese, al vicesindaco Francesco Tota Gramegna che ieri ha presieduto la conferenza stampa con cui è stato annunciato l’arrivo di 20 rifugiati, richiedenti asilo e/o titolari di protezione sussidiaria o umanitaria (leggi l’articolo). “Il vicesindaco dice che gli immigrati sono un valore aggiunto per la città? In verità sono un valore aggiunto per chi mangia sopra alle disgrazie della povera gente”.
“Mi hanno accusato di alimentare la paura della gente, ma gli unici ad alimentare l’insicurezza sono proprio loro (riferito all’amministrazione e alla maggioranza) con scelte dissennate e senza senso. Abbiamo chiesto quanti sono i richiedenti asilo presenti sul territorio e quali i percorsi per una corretta integrazione con il nostro tessuto cittadino. Abbiamo chiesto i costi e i luoghi in cui queste persone alloggiano ma nessuno ha dato risposte. Mi insultano ma non danno risposte – chiosa Morese – Abbiamo grande stima dell’assessore Gramegna e gli riconosciamo grandi doti personali e umane, quello che ci spaventa è il modo con cui si pone difronte alla questione. Fa sapere a mezzo stampa di non essere preoccupato per la sicurezza perché, dice, ci sono sempre stati, ma noi crediamo che questo incremento che dovrebbe portare il numero di rifugiati a 50 sia un evento che desti preoccupazione”. Un’occasione, per Morese, per controreplicare al consigliere Pd Baldassari che lo aveva accusato di alimentare la paura (leggi l’articolo): “Il Pd mi accusa sempre di essere razzista quando chiedo e pretendo una vera integrazione per questi poveri disperati. Capisco che la Baldassarri non abbia alcuna rilevanza politica in questa maggioranza se non farsi le foto con qualche immigrato per dimostrarci e dimostrarsi che esiste ma stupisce il silenzio che riserva ai suoi concittadini. Gramegna e Baldassarri, che notoriamente non aprono mai bocca sulla stampa, lo fanno esclusivamente in difesa degli immigrati. E questo è lodevole. Ma ai sangiorgesi in difficoltà chi ci pensa? Abbiamo avuto una consulta degli immigrati – affonda duro Morese – poco partecipata, inutile, improduttiva e costosa, con capitoli di spesa e consigliere comunale aggiunto pagato per ascoltare senza mai dire mezza parola su alcun tema. Men che meno sull’integrazione. Qui non si parla di essere razzisti o meno, qui si parla di essere equi nei confronti di tutti”. “In altre città dell’entroterra ci sono problemi d’integrazione e sicurezza con i rifugiati. A Porto San Giorgio abbiamo avuto già avvisaglie di microcrimini di persone ospiti in queste strutture e assessore e consigliere sanno solo dire che alimento la paura. Il nostro ruolo è di rappresentare un disagio per evitare che la crescente paura diventi odio. Spesso il nostro lavoro è reso difficile proprio da assessori e consiglieri incapaci di affrontare questioni serie come queste nascondendosi dietro battute da festa dell’Unità. E il sindaco nel frattempo inaugura le piazze”.
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