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Protocollo tra Prefettura e Montegranaro
per il volontariato dei richiedenti protezione

FERMO - Il prefetto Di Lullo: "La sensibilità dei sindaci è la chiave di volta per gestire al meglio la migrazione". Il sindaco di Montegranaro, Mancini: "Non un'emergenza ma un flusso che continuerà e che, ovviamente, andrà governato"
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Il prefetto Di Lullo (dx) e il sindaco Mancini

Nella sede della Prefettura di Fermo è stato siglato un protocollo d’intesa tra la stessa Prefettura ed il Comune di Montegranaro sulle attività di volontariato dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.

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Il protocollo d’intesa

“Ringrazio il sindaco di Montegranaro per questa adesione – ha affermato il prefetto Mara Di Lullo – perché si tratta di un’iniziativa importante. La migrazione è un fenomeno epocale, riguarda l’Italia da diversi anni e la riguarderà in futuro, non è un fenomeno che si potrà ridimensionare nel giro di poco tempo e perciò richiede una visione di larghissimo respiro da parte della comunità internazionale e, quindi, dei singoli Paesi. Il nostro è in prima linea e questa progettualità lo testimonia. Proprio la sensibilità dei sindaci è la chiave di volta per gestire al meglio questa situazione, della quale il Governo si sta facendo carico in molte realtà italiane. La Provincia di Fermo, come altre, la sta affrontando in maniera molto efficiente e responsabile. Da parte nostra, quindi, il ringraziamento al sindaco Mancini per quanto sta facendo e quanto farà ancora insieme ai suoi concittadini”.

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La firma del primo cittadino di Montegranaro

“Per noi è importante questa adesione – ha spiegato al prefetto il sindaco Ediana Mancini – quando inizialmente è stato firmato questo protocollo non eravamo presenti perché a Montegranaro non c’era stato ancora alcun arrivo. Oggi abbiamo circa 40 migranti e da subito ci siamo interessati per conoscere questi ragazzi e le cooperative accreditate che se ne prendono cura. I responsabili si sono subito detti pronti a mettere a disposizione le competenze di questi giovani, che da un lato hanno bisogno di essere accettati, dall’altro di mettersi a disposizione della comunità che li ospiti, anche se temporaneamente. Abbiamo già visto qualcuno che può insegnare inglese ai nostri ragazzi, altri che possono aiutare i nostri operai nella manutenzione. E questo all’amministrazione non comporterà alcun costo, se non quello di mettere a disposizione indumenti e di formarli all’attività che andranno a svolgere, soprattutto in termini di sicurezza. Voglio rimarcare che per quanto concerne l’arrivo di migranti in Italia siamo di fronte non ad un’emergenza ma ad un flusso che continuerà e che, ovviamente, andrà governato e seguito nei suoi sviluppi. Un flusso che continuerà fino a che non termineranno, e ci auguriamo il prima possibile, conflitti e situazioni di estrema povertà dalle quali queste persone fuggono”.


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