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Un biscotto al Varnelli, per costruire un futuro dal carcere

FERMO - Seconda edizione del corso di cucina dell'associazione per la Dieta Mediterranea, che mira a dare una prima professionalità ai detenuti

docentiDopo l’edizione dello scorso anno dedicata alla cucina tradizionale, stavolta tema centrale sarà la pasticceria, grazie alla collaborazione di Paolo Totò dell’omonima forneria di Sant’Elpidio a Mare. Con lui Paolo Foglini, Adolfo Leoni, Alessandro Pazzaglia,  Lando Siliquini e Benito Ricci per portare in carcere la passione per le cose buone e genuine, i trucchi del mestiere di chef ed i segreti ad esso abbinati. A coordinare le attività, l’area trattamentale con il responsabile Nicola Arbusti
Per partecipare al laboratorio sono stati selezionati otto detenuti, per un corso della durata di due mesi tra teoria e pratica che ha un obiettivo ambizioso: inventare un biscotto al Varnelli che possa diventare prodotto tipico del fermano, da regalare il prossimo Natale.
I docenti del corso hanno spiegato lo scopo dell’iniziativa, fortemente voluta dalla direttrice del Carcere, Eleonora Consoli: “Il nostro obiettivo” spiegano i protagonisti, “è rendere utile il Laboratorio Piceno della Dieta mediterranea, dare una prima professionalità ai detenuti, renderli protagonisti, dare qualcosa a loro, ricevendone un personale arricchimento. Il Rotary Fermo contribuirà con un forno che sarà donato proprio per sostenere il percorso formativo, nella speranza di poter aprire per i detenuti di Fermo un percorso nuovo, diverso, migliore”.


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