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Competitività e preparazione nel manifatturiero marchigiano: il benvenuto alle matricole d’ingegneria gestionale

FERMO - Entrare nel mondo del lavoro per offrire il proprio contributo al sistema industriale manifatturiero è il compito principale del neolaureati che escono dalla sede fermana dell'Università Politecnica delle Marche. Gli interventi della giornata dedicata alle matricole
Il saluto del Prefetto Mara Di Lullo

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di Alessandro Giacopetti

E’ l’unico corso completo 3 + 2 di ingegneria gestionale sulla costa adriatica tra Bologna e Bari, perché il Fermano è un territorio con un settore manifatturiero di pregio cui bisogna dare competitività”. Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche ha chiarito subito il ruolo che tale corso di studi ha e la sua valenza per il territorio nella giornata di saluto alle matricole svolta nella sede distaccata di via Brunforte a Fermo. “Le Marche sono la seconda regione in Italia e ottava in Europa per manifatture – ha proseguito Longhi – con il valore aggiunto del Made in Italy, che va valorizzato con l’apporto degli ingegneri gestionali. I processi cambiano, i mercati si allargano e i clienti vogliono sempre più prodotti e servizi personalizzati, i quali devono avere però anche caratteristiche tali da poter essere venduti su ampie fasce di mercato. Voi studenti sarete pronti per questo al termine del percorso di studi”. Oltre il 70% della platea di studenti seduti ad ascoltare il Rettore sono fuori sede e hanno scelto di affittare una casa a Fermo. Al momento, con le iscrizioni ancora aperte, sono 120 gli iscritti, in crescita rispetto agli anni scorsi. E il rettore Sauro Longhi promette che nel 2019, in corrispondenza con il 50° anno della Politecnica, al termine del triennio di studi, le lauree saranno consegnate in piazza del Popolo come avvenuto mesi fa con Infermieristica. Quindi un po’ di dati forniti dal consorzio Alma Laurea: “l’88,4% degli studenti UnivPM sono occupati a tre anni dal conseguimento del titolo, contro una media nazionale dell’83%. I neolaureati della Politecnica al primo impiego – secondo Sauro Longhi – hanno uno stipendio medio di 1300 euro e il 65% di loro trova impiego nell’area geografica dove è situata la sede dell’università”.
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“In questa università abbiamo cercato di metterci il cuore e qualche investimento – ha esordito Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo – per realizzare i marciapiedi in zona arco di Santa Caterina e un altro cantiere nella parte posteriore dell’edificio che la ospita, oltre alla revisione dell’impianto di riscaldamento fatto in collaborazione con l’ente universitario. Stiamo predisponendo il Festival della Scienza per far conoscere e valorizzare il patrimonio scientifico della città”. Poi il sindaco lancia l’idea di una card per gli studenti che offra convenzioni e agevolazioni precisando che per realizzarla serve collaborazione delle associazioni di categoria e degli esercenti.
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Dopo aver sottolineato come il percorso di studi debba portare gli studenti all’inserimento nel mondo del lavoro anche in un periodo di crisi, il prefetto di Fermo, Mara Di Lullo, ha definito la recente consegna delle lauree in piazza del Popolo come un momento di orgoglio per la città. Ha esortato gli studenti, una volta laureati ad andare sì all’estero per fare esperienza ma con l’idea di tornare in Italia, per non accrescere la fuga dei cervelli. “La politica e le istituzioni devono fare il loro mestiere affinché questo accada. Voi siete la prossima classe dirigente del paese” ha concluso il Prefetto Mara Di Lullo. “L’immagine di oggi può essere intitolata Fermo accoglie il futuro” ha sintetizzato invece  il preside della Facoltà di Ingegneria, prof. Dario Amodio. Don Osvaldo Riccobelli in rappresentanza della Curia arcivescovile fermana ha citato un passo del Vangelo in cui si fa riferimento ad un ingegnere edile che deve saper ben calcolare il modo di realizzare una torre con fondamenta stabili: “Formatevi al fine di saper fare i calcoli e rendere la vostra vita una costruzione magnifica” ha concluso.
“In tasca tutti voi avete uno smartphone – ha esordito il vice presidente di Confindustria Fermo Beleggia – e questo vi proietta già nell’industry 4.0. Infatti potrete usarlo nel lavoro sia per contatti, che per scattare foto e girare video diffondendoli poi anche su internet. Non seguite la massa ma siate inventori di voi stessi, innovate e mettetevi in gioco: l’industria cerca persone pronte a buttarsi nella mischia senza paura di sbagliare”.

UnivPM “Il nostro obiettivo – ha aggiunto Luca Soricetti per Confartigianato – è quello di formare gli artigiani e aprire le loro menti alle professionalità degli ingegneri gestionali. Ciò può aiutarli a superare l’attuale situazione difficile”.

Il presidente della Carifermo Spa Amedeo Grilli, ha ricordato i suoi primi giorni da studente di ingegneria al politecnico di Milano dove si sentì solo un numero e aveva grandi dubbi sul raggiungimento dell’obiettivo:”Oggi a Fermo siete accolti dal Magnifico Rettore e dalle autorità del territorio con entusiasmo e partecipazione – si rivolge alle matricole -“Il vostro percorso formativo è finalizzato alla vostra professione ma anche al miglioramento di questo territorio che presenta numeri in crescita sul vostro indirizzo. L’ingegnere gestionale non deve solo saper calcolare in sicurezza ma anche in economicità e fattibilità. Sono certo che da questa facoltà di Fermo potrete avere un’offerta formativa tra le migliori e che non vi farà sentire solo dei numeri”.

Quindi il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Alberto Palma, ha ricordato come la fondazione abbia sempre creduto nella istituzione dell’università a Fermo e con soddisfazione vede oggi una crescita di iscritti e qualità dei corsi.

“Il futuro sarà caratterizzato da una elevata complessità dei sistemi produttivi – ha concluso il coordinatore, prof. Maurizio Bevilacqua – e l’ingegnere gestionale deve essere pronto a gestire tali sistemi”.


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