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Annibal Caro si torna in classe tra prove di evacuazione e dubbi del comitato genitori

 

Rientro in classe, questa mattina, per una parte degli studenti dell’Annibal Caro di Fermo. L’edificio storico del liceo classico di Via Leopardi ha riaperto parzialmente i battenti. Per l’esattezza sono tredici le classi che hanno fatto ritorno nel palazzo: tre classi al primo piano ( i quarti ginnasio A, C, D)  e altre dieci al piano terra. Sono sei invece le classi che hanno trovato la loro nuova casa all’Euf, ovvero l’ex  facoltà di Beni Culturali a poca distanza dal conservatorio. Un rientro al quale hanno preso parte anche alcuni genitori del comitato per la sicurezza dello stabile ed i tecnici della provincia. Questi ultimi hanno illustrato nel dettaglio le caratteristiche degli interventi e lo stato di sicurezza delle varie aule.  “La disposizione della provincia di Fermo, quale ente competente a decidere, presenta molti interrogativi e dubbi non ancora fugati” spiega il  comitato genitori che a tal proposito ha provveduto a redigere un documento sintetico, inviato agli organi competenti (Prefetto, presidente della provincia, dirigente scolastico e sindaco di Fermo) in cui, sia da un punto di vista normativo, sia da un punto di vista dell’opportunità, sono stati messi in luce tutti gli aspetti migliorabili e tutte le criticità insormontabili che tale soluzione presenta. I dubbi dei genitori restano per quel che riguarda l’altezza delle finestre (in alcuni casi non facili da aprire) e la presenza di inferriate.

Una mattinata, quella di oggi, interrotta, poco prima delle 10, da una prova di evacuazione dell’edificio in caso di potenziale emergenza. E proprio dall’evacuazione sono stati confermati alcuni dei dubbi del comitato genitori, in primis i punti di raccolta. Se, infatti, in largo Euffreducci, dove si trova la statua di Giacomo Leopardi, gli spazi per raggruppare gli studenti sono ridotti dalla presenza di auto e transenne, in largo Mora, di fronte alla chiesa di San Francesco “Non è stato mantenuto l’impegno da parte di Provincia e Comune di rimuovere otto posti auto in orario scolastico per garantire una spazio adeguato per la raccolta dei ragazzi. Mancano inoltre le paline d’indicazione dei punti raccolta. Aspetti importanti che ci erano stati promessi ma che non sono stati concretizzati”.

Il vicino centro congressi San Martino

Restano poi i dubbi relativi all’ala “Pedaso” del palazzo storico dell’Annibal Caro, ovvero la parte di edificio confinante con il centro congressi San Martino: “Al momento è stata occupata dalle classi con i vigili del fuoco che, dopo il sopralluogo del 9 dicembre, hanno però escluso due aule in quanto il percorso verso le uscite di sicurezza era più lungo dei 60 metri regolamentari”.

Un rientro, sottolineano i genitori: “Disposto e voluto dalla Provincia, messo in atto dal dirigente e recepito dal comitato che, non avendo alcun potere decisionale, continuerà a lavorare nell’obiettivo di una scuola più sicura e di un trasferimento completo e definitivo dal prossimo anno scolastico in altra sede, in linea con le direttive governative che, in questa fase post sisma, vede nella collocazione degli edifici scolastici fuori dei centri storici la prima soluzione da porre in atto in un’ottica di sicurezza e prevenzione“.

 

Le auto in largo Mora

 


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