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“Impianti sportivi in aree di pregio storico ambientale”: lo sconcerto di Massimo Rossi e Giulia Torresi

Massimo Rossi

“Saremo forse troppo curiosi, ma non vediamo l’ora di conoscere i soggetti tanto influenti da indurre l’Amministrazione comunale, nonostante i nostri ‘accorati’ sforzi di interdizione, ad assumere con determinazione l’iniziativa di variare il Piano Regolatore Generale, pur di consentire ai privati cittadini di realizzare niente meno che ‘campi da gioco (calcetto, tennis, ecc.)’, oltre che piscine di dimensioni e caratteristiche a piacimento, nelle zone agricole classificate dallo stesso strumento urbanistico: ‘di alto valore’, per il loro pregio storico-ambientale e botanico-vegetazionale”. Inizia così la nota dei consiglieri comunali di L’Altra Fermo e Fermo Migliore Massimo Rossi e Giulia Torresi in merito alla variante al piano regolatore passata ieri in consiglio comunale.

Maria Giulia Torresi

“Sostenere, come è stato fatto in consiglio comunale – scrivono Rossi e Torresi –  che tra le tante iniziative da intraprendere prioritariamente nell’interesse della città, la maggioranza abbia sentito il dovere e l’urgenza di andare incontro ad aspettative così particolari: per eliminare presunte disparità tra i proprietari di questi beni e i titolari di esercizi ricettivi (per i quali almeno si può invocare un interesse imprenditoriale), appare offensivo in primo luogo per l’intelligenza di chi sostiene simili argomenti. Così come appare sconfortante e privo di speranza l’intento dichiarato dal Sindaco di voler rendere appetibili le nostre aree rurali nei confronti di possibili facoltosi acquirenti, consentendo loro la realizzazione di incongruenti impianti sportivi che ne snaturamento la caratteristica armonia”.

Rossi e Torresi attacano: “In realtà siamo alle solite. L’amministrazione Calcinaro dimostra di ritenere che l’interesse generale sia semplicemente la somma degli interessi particolari dei privati cittadini. Accontentare tutti, a prescindere, è quindi l’unico obiettivo da perseguire. Infatti, come dimostrato dalla quasi totalità delle iniziative adottate in materia urbanistica, da questa maggioranza, la triste evidenza di cui ci rammarichiamo molto, è che essa intende usare anche i il territorio ed il patrimonio naturale, al fine di inseguire in modo clientelare il consenso elettorale dei singoli. Ciò anche quando, come in questo caso, sono in gioco beni comuni di inestimabile valore come il paesaggio, basilari per la qualità della vita dei cittadini e per il futuro materiale della comunità”.


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1 commento

  1. 1
    Walter Bufalini il 23 Dicembre 2016 alle 14:02

    Premetto di non essere a conoscenza del lavoro fatto dai due consiglieri, quindi quanto scritto di seguito potrebbe essere già stato oggetto di approfondimento da parte dei due consiglieri. Dalla lettura dell’articolo scaturiscono due considerazioni, la prima squisitamente tecnica e la seconda, attinente alla prima, più di natura politica. La variante urbanisca permetterebbe la realizzazione di strutture sportive su terreni ad oggi caratterizzati dal vigente PRG Comunale come are agricole di “alto valore per il loro pregio storico, ambientale, paesaggistico e vegetazionale” ne consegue che inevitabilmente su dette aree insistano dei vincoli di tutela ben precisi, magari già individuati dal PPAR (Piano Paesaggistico Ambientale Regionale). Ora, essendo pacifico che la normativa nazionale, regionale vigente e considerate anche le dimensioni ragguardevoli delle opere che si intendono realizzare (campi da calcio, piscine, ecc.), tutti i progetti e gli atti inerenti la programmazione del territorio di una certa rilevanza e/o che riguardino aree sulle quali insitono dei vincoli, devono essere PRELIMINARMENTE assoggettati a VAS (Valutazione Ambientale Strategica), o quantomeno ad una verifica di assoggettabilità a VAS, pena l’illegittimità degli atti. Tale valutazione presso i competenti servizi della Provincia di Fermo è stata espletata? Sono stati chiesti gli opportuni pareri (vincolanti) al succitato ente? Questi sono approfondimenti che, se i consiglieri non hanno fatto, sarebbe opportuno facessero. L’altra questione, come dicevo, è di natura politica. Considerato che la neo-nominata Presidente della Provincia di Fermo, è (come appreso da organi di stampa) allo stesso tempo una dipendente dello stesso Comune di Fermo, tale situazione, a mio avviso, pone un problema rilevante (.). Quali effetti può produrre su tutti quei procedimenti del Comune di Fermo che, giocoforza devono essere espletati presso la stessa Provincia? Si vabbè qualcuno mi obietterà che la neo presidente prenderà l’aspettativa dal suo posto di lavoro, ecc. A meno che non si sia licenziata, tale soluzione è la classica foglia di fico, poichè lei stessa sa benissimo che la sua funzione di Presidente della Provincia è a tempo determinato, quindi scaduto il mandato dovrà tornare a rioccupare quel posto di lavoro presso il Comune. Perchè nessun politico, per quelli dell’area PD lo immagino.., di opposizione ha sollevato tale problematica che potrebbe incidere anche sulla questione, e non solo (.)?

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