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Il calcio di vertice del Fermano,
nell’analisi di Osvaldo Jaconi

IL PERSONAGGIO - La Fermana al comando della D e il percorso in Eccellenza del tandem Montegiorgio più Folgore Veregra. Nelle parole dell'esperto allenatore non può mancare inoltre un cenno su Giorgio Chiellini, lanciato in orbita ai tempi di Livorno

Giorgio Chiellini e Osvaldo Jaconi, durante una visita del “Comandante” ai Campioni d’Italia

PORTO SANT’ELPIDIO – Nato a Mandello del Lario nel 1947, il tecnico con più promozioni in carriera tra la folta batteria di mister italiani da anni risiede nelle Marche, precisamente a Civitanova. Noto ai più come ex allenatore della Fermana nei campionati scorsi, Jaconi è legato alla provincia anche per la precedente esperienza sulla panchina del Montegranaro, anticamera del progetto canarino targato Vecchiola.

Non servirebbero altre presentazioni, ma per i pochi al netto del lungo e nutrito curriculum del “Vodz” (tradotto in Comandante), appellativo coniato durante il passaggio di Livorno, basta ricordare i tanti successi sparsi tra la toscana amaranto, il Castel di Sangro, Catania, Savoia, Ivrea, Bassano e molte altre piazze. Sempre a Livorno eccolo notare nella compagine Allievi “un certo” Giorgio Chiellini, prelevato dal settore giovanile e catapultato tra gli over dove il difensore ha scalato ogni tappa sino ad arrivare ai vertici del calcio italiano. Incontrato a pochi passi dalla sua abitazione, il longevo trainer ha messo sotto ai riflettori le protagoniste del calcio del territorio.

Mister Jaconi, cosa ne pensa della Fermana al primo posto della classifica del girone F della Serie D? Al giro di boa è un risultato momentaneo che si poteva pronosticare alla vigilia? 

“Per il cammino effettuato sino a questo momento è di certo la squadra che più di ogni altra lo merita. E’ stata premiata la costanza di risultati del girone d’andata. Unita alla fortuna di godere di mezzi o pieni giri a vuoto concomitanti altrui eccola li in alto, in un percorso a tappe come quello previsto dal campionato la regolarità del passo premia sempre. Adesso ci sarà da battagliare per difendere la cima, insieme ad altre squadre come Vastese, Matelica, San Nicolò e Vis Pesaro che, a mio avviso, si contenderanno la vittoria sino alla fine”.

Gettando lo sguardo in Eccellenza, come valuta la prima parte di stagione delle fermane Montegiorgio e Folgore Veregra?

“Tra i rossoblù ci sono tanti ragazzi giovani che ho avuto a Fermo come under. Si tratta di una squadra ben guidata da un tecnico preparato ed attento, che senza dubbio lotterà, con mezzi adeguati, per conquistare un piazzamento nei playoff al termine della stagione regolare. Cosa dire sulla Folgore Veregra…ci saranno di certo dei motivi che hanno spinto la dirigenza a ripartire quest’anno. Non posso far loro che un augurio, quello cioè di mettere a segno una seconda parte di torneo diversa rispetto alla desolante classifica momentanea, maturata durante l’approccio di Eccellenza”.

Tra i tanti calciatori incontrati, scoperti e lanciati nel calcio che conta è inevitabile tirare in ballo la sua, forse, più importante intuizione: Giorgio Chiellini. Com’è il rapporto con la colonna difensiva della Juventus e della Nazionale? 

“Con Giorgio c’è un filo diretto e costante, ci sentiamo spesso se non al telefono via web. Compatibilmente ai suoi impegni sportivi ci incontriamo anche, da ultimo ecco la mia visita a Torino durante un recente infortunio. Anche qui ci sono spunti per tirar fuori un insegnamento dal calcio: sia Giorgio che gli altri senatori della Juventus, come Buffon e Bonucci, pur essendo consecutivamente Campioni d’Italia per cinque volte erano non poco arrabbiati per la sconfitta contro il Genoa. La morale? L’umiltà. La maggior parte dei calciatori avrebbe classificato il tutto come un episodio, in certi contesti come questo invece è vissuto con rabbia nera, sinonimo che c’è ancora fame di vittorie”.

Paolo Gaudenzi

 


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