facebook twitter rss

Video e foto dal rifugio
“Città di Amandola”:
un tesoro dimenticato

Il video dal rifugio

Il rifugio “Città di Campolungo”

di Nunzia Eleuteri

Dovevano partire questa mattina i 40 iscritti alla ciaspolata dei Sibillini. Un’escursione facile di 8 chilometri prevista in un tempo di 4 ore per raggiungere il rifugio “Città di Amandola” a Campolungo dove avrebbero trovato il fotografo Giorgio Tassi e il suo libro “Io, Aquila”, un camino acceso e un pranzo ristoratore da “leccarsi i baffi”. Chi, infatti, ha frequentato qualche volta il rifugio sa bene che la cucina è davvero casereccia con le tradizionali e imperdibili “fregnacce amandolesi”, polenta, carne alla brace e quanto di tipico e montanaro si possa desiderare. Una vera attrattiva turistica che lega l’amore per la natura a quello per la gastronomia.  L’articolo pubblicato da Cronache Fermane, la scorsa settimana, ha suscitato non poca curiosità con oltre 850 letture. L’iniziativa è stata ben accolta dagli utenti tant’è che gli iscritti sono stati 4 volte superiori alle attese. Quindi c’è interesse per le nostre montagne. Ho chiesto aggiornamenti e foto sulla ciaspolata: mi dicono che è stata spostata a domenica prossima 29 gennaio sperando che la situazione migliori. Mi sorgono però inevitabili alcune riflessioni perché, ad oggi, la strada è ancora impercorribile, il rifugio inaccessibile con circa 2 metri di neve da spalare. Ecco, è vero che non è tempo di polemiche ma è anche vero che è tempo di concretezza. La neve al rifugio di Amandola deve essere come la manna dal cielo e non un problema. La neve sui Sibillini dovrebbe essere un tesoro per il rilancio dell’economia non un affossamento.

La strada per il rifugio “Città di Amandola” a Campolungo, ieri

Non bastano le community virtuali, tantomeno servono i convegni dove si chiacchiera e stop, non basta lanciare hashtag #ripartiamodaisibillini se poi non si ha una visione di insieme di progetti concreti da portare avanti. Tempo fa ho scritto che le raccolte fondi (crowdfunding per chi vuole essere più alla moda e più social) non debbono essere mirate alla ricostruzione di ospedali né di chiese o case (che debbono essere garantiti dagli organi competenti) ma alla ricostruzione di un tessuto sociale a cui nessuno penserà. Ecco: lanciamo allora una raccolta fondi per ciò che i comuni non riescono ad acquistare. Serve una turbina? Serve un gatto delle nevi? Chi si occupa di far ripartire il turismo in queste zone terremotate? Chi si occupa di commercianti che non sanno più come mantenersi in vita? Chi si occupa dell’economia, in genere, di queste aree? Purtroppo non se ne occupa il ministero preposto né la Regione o l’ormai inutile provincia lasciata senza portafoglio. E allora? Lo avevo già scritto ma non importa! Torno a scriverlo e non per polemica ma per stimolo. Se crowdfunding deve essere che sia per qualcosa che aiuti davvero questi comuni a #ripartiredaisibillini perché mentre in Trentino si spendono 2 milioni di euro per innevare le piste da sci noi rischiamo di spenderne altrettanti per togliere la neve senza alcun ritorno. Qualcosa non va. Mi sembra più che chiaro.

 

Rifugio “Città di Amandola”


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page



2 commenti

  1. 1
    Mattia Marinangeli il 22 Gennaio 2017 alle 11:34

    Nunzia Eleuteri,
    questo Quotidiano si dovrebbe chiamare CronachePolemiche, non CronacheFermane,

    secondo articolo di polemiche sterili e senza senso sulla neve, complimenti !

  2. 2
    Simone Bernardini il 26 Febbraio 2017 alle 21:20

    Complimenti Sindaco. Oggi il suo territorio (macellaio, fornaio, ecc) ha perso un po di soldini. Causa strada chiusa x neve non abbiamo potuto concludere la ciaspolata al rifugio monte amandola. (.). Se rappresenta una istituzione deve accettare le critiche e fare sempre comunque il bene della comunita. Un caro saluto. Cittadini verificate e se vero cacciatelo.

Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti