Valeria Solesin
di Andrea Braconi
Un tavolo tecnico che permetterà di raggiungere un grande risultato: avere anche nel Fermano servizi fondamentali per non lasciare sola alcuna donna vittima di violenza. È soddisfatta Meri Marziali, presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, per l’esito dell’incontro della scorsa settimana al quale hanno preso parte Forze dell’Ordine, Distretto sanitario e Centro Antiviolenza.
“Questo tavolo – spiega – è stato realizzato grazie alla disponibilità del coordinatore dell’Ambito Sociale XIX Alessandro Ranieri, con il quale abbiamo fatto il percorso di mettere insieme diversi livelli istituzionali. E allo stesso Ambito spetterà il coordinamento della rete territoriale antiviolenza del Fermano”.
Sicuramente è un’ottimo punto di partenza.
“Rispecchia in pieno la finalità che anche la Regione in questi mesi si è data, vale a dire creare una sorta di cabina di regia per monitorare e anche costituire in ogni territorio delle reti di area vasta su questo tema. Ci sono realtà territoriali come Pesaro e Ancona dove questa cosa è già attiva e, quindi, le donne di quelle zone possono contare su questo servizio. Perché di fronte ad una denuncia la rete è lo strumento fondamentale per proseguire il proprio percorso di fuoriuscita dalla violenza”.
Ed è giusto, quindi, che ogni territorio abbia una copertura di servizi specifici.
“Pensiamo ai piccoli Comuni che fanno parte dell’Ambito: da soli non sarebbero in grado di garantire questo servizio rispetto a problematiche simili. Aggiungo che nel Fermano a breve sarà operativa una casa rifugio, che riguarderà anche i casi del’Ascolano e che sarà gestita dall’associazione On The Road.”
Meri Marziali, presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità
Prossimi passaggi?
“Il tavolo si riunirà una volta al mese per mettere insieme la parte procedurale e metodologica, quindi quello che ognuno fa in caso di presenza di una donna che vuole uscire dal percorso di violenza, come ognuno si interseca con gli altri, come si sviluppano le varie sinergie. Sarà questo il nostro lavoro, insieme ad altre progettualità che si stanno sviluppando. Prendiamo, per fare un solo esempio, alla situazione in un pronto soccorso, dove c’è un codice rosa per questi casi: nei prossimi mesi i Carabinieri apriranno una stanza specifica per chi ha subito violenza e dove andare a fare la denuncia. Non si tratta di una ghettizzazione, ma di veicolare la persona in un percorso diverso rispetto alla sala di attesa; è una personalizzazione necessaria perché spesso i lunghi tempi spingono queste donne ad andarsene e a rinunciare alla denuncia. È un passaggio delicato e andava trovato uno strumento che non mettesse la persona in difficoltà.”
Novità sul fronte del lavoro della Commissione regionale?
“Domani pubblicheremo un premio di laurea intitolato a Valeria Solesin, la ragazza italiana uccisa nel novembre del 2015 al Bataclan di Parigi. Sarà un bando che rimarrà aperto un mese e sarà rivolto a tutti gli studenti degli atenei marchigiani che hanno fatto delle tesi su temi come la questione di genere, il femminismo, la storia delle donne, etc.”
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