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Dal Brasile all’Azerbaijan,
Caterina Botticelli veste i Giochi
della solidarietà islamica

BAKU - La sangiorgese, dopo Torino, Londra, Sochi e, da ultima, Rio de Janeiro, è head of costume della manifestazione

di Sandro Renzi
Dal Brasile all’Azerbaijan, da Rio (leggi l’articolo) a Baku. Ne ha fatta di strada la sangiorgese Caterina Botticelli. Sua la totale gestione dei costumi con i quali il prossimo 11 maggio si apriranno ufficialmente i Giochi della solidarietà islamica nell’ex repubblica sovietica. Creazioni di Tim Chapel, premio Oscar per “Priscilla regina del deserto”. Caterina, infatti, è la head of costume della manifestazione a cui parteciperanno atleti provenienti da 57 Paesi membri della Issf con sede nei quattro continenti. Oltre venti le discipline previste, tra cui calcio, ginnastica, nuoto, pallavolo, karate, lotta, ping pong e pugilato. Ben 270 gli “eventi medaglia”.

Caterina Botticelli

Sedici gli impianti sportivi che ospiteranno i giochi. La cerimonia inaugurale parlerà insomma un po’ anche sangiorgese grazie al lavoro che da mesi sta svolgendo Caterina in questo Paese. Il suo curriculum è ricco di esperienze professionali. Ha sempre lavorato in teatro, nell’opera lirica, accanto a registi come Zeffirelli e Ronconi. Ha “firmato” lo scorso anno i suoi primi costumi a Francoforte. E dieci anni fa ha iniziato a lavorare anche nell’organizzazione dei Giochi olimpici a Torino. “Quando la costumista, Giovanna Buzzi, mi chiamò mi sembrava un sogno, poter lavorare con i costumi da fa indossare ad oltre 10.000 persone” ricorda Caterina. Esperienza che l’ha segnata in positivo. “D’altra parte sei in mondovisione, ed è buona la prima”. Ovvero, guai sbagliare. Dopo Torino, Londra, poi Sochi e l’anno scorso Rio de Janeiro. Qui la costumista sangiorgese si è anche occupata della gestione del fitting al Maracana, quindi delle prove costume e della messa in scena dello spettacolo. Già, perché ogni inaugurazione è di per sé già un incredibile spettacolo coreografico.

 

Che si rinnova ogni 4 anni. Insieme ad un gruppo di persone Caterina si è occupata in Brasile di ben tre cerimonie, apertura e chiusura dei Giochi e apertura delle Paralimpiadi. Qualcosa come 15.000 costumi. A Baku la responsabilità è cresciuta. Tra pochi giorni si aprirà la quarta edizione dei giochi riservati ai Paesi islamici. “Cureremo due cerimonie per un totale di 6.000 costumi” racconta Caterina che si è trasferita alcuni mesi fa in Azerbaijan. Il tema della cerimonia inaugurale sarà la fratellanza. “Sono a capo di 15 sarte – prosegue – a cui si aggiungono 50 volontari”. Alla fine si tratta di dirigere un gruppo di 80 persone. Ma questo non sembra spaventare Caterina. Mille costumi sono stati prodotti direttamente a Baku. Altri 5.000 tra Turchia e Pakistan. Un lavoro non indifferente. Caterina si prepara a raccoglierne i frutti, ancora una volta in mondovisione. Ma nel cassetto ha pronto già un altro biglietto aereo per un nuovo progetto.

Le Paralimpiadi vestono “Made in Porto San Giorgio” grazie a Caterina Botticelli


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