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Deiezioni canine in città, Michela Valeri: “Più cestini, maggiore senso civico e aiuto delle associazioni

PORTO SAN GIORGIO - La candidata di 'Porto San Giorgio a Sinistra', entra nel merito del dibattito politico in città scaturito dopo la proposta dell'assessore Talamonti di censire i cani per studiare possibili soluzioni non ritenendola risolutiva

 

Michela Valeri

“Quello delle deiezioni canine che lordano le strade della città è un fenomeno dovuto alla mancanza totale di senso civico. Ogni possessore di cani ha ormai ben chiaro quale sia il giusto agire, ma alcuni si ostinano a lasciare a terra i bisogni del proprio animale”. Michela Valeri, candidata di ‘Porto San Giorgio a Sinistra’, entra nel merito del dibattito politico in città scaturito dopo la proposta dell’assessore Talamonti di censire i cani per studiare possibili soluzioni (leggi l’articolo). Proposta che la Valeri, pur essendo nella stessa coalizione di Talamonti, non condivide.

“Non vedo come il censimento canino possa risolvere il problema – spiega la Valeri – ma sicuramente possono essere messe in atto delle pratiche semplici e ragionevoli, a partire dal rinnovo di una campagna di sensibilizzazione sull’argomento. In alcune vie della città mancano i cestini appositi per raccogliere i rifiuti dei nostri amici a quattro zampe e spesso i proprietari sono costretti a camminare per chilometri con il sacchetto in mano fino al primo cestino o addirittura alla propria abitazione. Una possibile soluzione per migliorare il problema dell’abbandono di sacchetti in strada potrebbe essere aumentare il numero di cestini presenti nelle zone che ne sono carenti o totalmente sprovviste. E ce ne sono un po’ in tutti i quartieri della città. Altra idea utile potrebbe essere associare ai cestini appositi dispenser di sacchetti per la raccolta, come già avviene in altre città”.

Candidata che aggiunge: “Per quanto riguarda le aree di sgambamento, le due presenti in città sono piuttosto piccole (soprattutto quella a sud) e prive di attrezzature per potersi definire tali. Sono poi autogestite dai proprietari di cani che le frequentano più spesso, persone meritevoli che in alcuni casi riforniscono le stesse di sacchetti, ciotole e cartelli per sensibilizzare gli altri avventori a raccogliere. Sarebbe auspicabile, come accade in comuni limitrofi, un coinvolgimento di educatori cinofili o associazioni di settore, che frequentino tali aree in giorni stabiliti.
Prima di tutto, però, va ribadito che non c’è senso civico senza educazione”.

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