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Area Vallesi e appalto piscina, Io Scelgo Fermo: “Trasparenza non è priorità di questa maggioranza”

POLITICA - Nota dei consiglieri di minoranza dopo la seduta di ieri sera che tornano a criticare l'operato del sindaco Paolo Calcinaro

Dopo la seduta del Consiglio comunale di ieri sera, il gruppo di Io Scelgo Fermo torna ad attaccare il sindaco Paolo Calcinaro.

“Nei giorni scorsi – scrivono i consiglieri – avevamo segnalato un comportamento sconcertante e a dir poco antidemocratico del sindaco Calcinaro, il quale aveva veemente tentato di dissuadere alcuni consiglieri circa la richiesta di annullamento della delibera di giunta 196 del 4 luglio riguardante il parcheggio del complesso immobiliare dell’Area Vallesi e l’istituzione di una apposita commissione di indagine. Un evidente imbarazzo e una difficoltà a riferire la situazione, nonostante si trattasse di spiegare in ordine cronologico il contenuto di soli cinque documenti. Ieri sera, al dunque della questione, dapprima la presidente Massucci ha pensato bene di escludere la discussione sulla commissione di indagine. Non si sa mai potesse verificarsi un sussulto di trasparenza e chiarezza da parte di qualche consigliere di maggioranza. Poi la parola al democratico Calcinaro, il quale, ricordiamolo per quel che si dirà, di professione fa l’avvocato. Sul punto cardine della questione, ovvero la mancanza della concessione tra privato costruttore e Comune per la gestione del parcheggio, e del conseguente mancato pagamento di canoni a favore dell’ente comunale, l’avvocato Calcinaro ha tentato di convincere chi lo ascoltava sostenendo la più grossa delle corbellerie giuridiche, ovvero che l’atto notarile che prevedeva atto di concessione e pagamento a favore del Comune era viziato da un errore commesso dal notaio. Come a dire che quando un inquilino prende casa, è sbagliato prevedere il contratto d’affitto e il pagamento per il proprietario. Ma vi è più, nonostante il privato non avesse mai conseguito la concessione, gli era stata consentita la sub-concessione all’ASITE, da cui riscuoteva centinaia di migliaia di euro. Come a dire, uno si impossessa di casa vostra, non paga, e può affittarla ad un altro riscuotendo anche l’affitto. Ma vi è ancora di più. Secondo Calcinaro, lo stesso privato aveva potuto stipulare altro contemporaneo contratto di sub-concessione con un fondo di investimento, nonostante quello in essere con ASITE. Come a dire, uno si impossessa di casa vostra, non paga, e la può affittare contemporaneamente a due soggetti riscuotendo da entrambi l’affitto. Ma vi è ancora di più. Secondo Calcinaro è l’ASITE che deve ora pagare il fondo di investimento. Come a dire, il primo inquilino deve anche pagare il secondo inquilino subentrato. Non ci vuole certo una laurea in giurisprudenza per comprendere la corbelleria”.

Il gruppo di Io Scelgo Fermo pone l’accento anche sul bilancio consolidato 2016:”Partendo dall’appalto per la piscina comunale, il nostro gruppo, ieri sera, ha messo in evidenza alcuni aspetti che attengono direttamente alla veridicità delle voci di bilancio. Un aspetto molto delicato, il cui approfondimento è stato inopinatamente interrotto dalla presidente Massucci sull’assunto che la questione riguardava una recente interrogazione che il nostro gruppo aveva presentato e per la quale il Comune avrebbe risposto per iscritto. Ma la nostra interrogazione riguardava altro, ovvero l’appalto e la sicurezza degli avventori, non certo le voci di bilancio. Quindi è quantomeno incomprensibile ed inopportuno il comportamento della Massucci, anche perché ha di fatto impedito la conoscenza di aspetti importanti per la cittadinanza ed i consiglieri. Ma la trasparenza, si sa, non è una priorità per questa maggioranza. I lavori presso la piscina, come da bilancio di previsione approvato, inseriti ‘al n.o. 28 dell’elenco del piano delle Opere Pubbliche dell’anno 2016, manutenzione straordinaria piscina comunale’ dovevano essere effettuati con il ‘contributo da privati’. Invece, si scopre che i soldi sono del Comune, con somme imputate sui bilanci 2016 e seguenti. Riesce difficile comprendere, in assenza di variazione di bilancio, come possa approvarsi un bilancio consolidato che non è coerente con quello di previsione. Ai posteri, ovvero alla Corte dei Conti l’ardua sentenza, visto l’impedimento di discussione in sede consiliare”.


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