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Terremoto, si riparte, anzi no:
ad Amandola la burocrazia
frena un’azienda

ECONOMIA - Le precisazioni dell’azienda agricola Corradini, ancora impossibilitata ad utilizzare il modulo che dovrebbe sostituire il laboratorio danneggiato

 

di Andrea Braconi

Lunedì, riprendendo una nota della Regione Marche, vi abbiamo dato la notizia (LEGGI QUI) di tre imprese dell’area montana danneggiate dal terremoto che, dopo mesi di attesa, erano finalmente riuscite a far installare dei moduli per proseguire le rispettive attività.

L’agriturismo “Colle Verde” di Montefortino, l’azienda dell’apicoltore Cecchi Albino e l’azienda agricola Corradini di Amandola: queste le tre realtà evidenziate dall’ente regionale che grazie ad un investimento di oltre 100.000 euro avevano ricevuto le strutture provvisorie.

Ma da una di loro, l’azienda agricola Corradini, abbiamo ricevuto la segnalazione che, giocando su un noto proverbio, non è tutto oro quello che luccica.

“Tengo a precisare – ci scrive Alice Corradini – che i moduli arrivati non sono ancora utilizzabili, in quanto dovrebbero sostituire una macelleria aziendale, ma sono sprovvisti di quelle strutture che permettono ad una macelleria di funzionare, in particolare la guidovia a cui appendere le mezzene di carne e la cella frigorifera. Ci è stato comunicato che dovremo provvedere noi a questa parte di lavoro, recuperando, laddove è possibile, le strutture del nostro vecchio laboratorio, verremo poi rimborsati all’80% (in base all’ordinanza 9 dell’ex commissario Errani). Ad oggi quindi, la macelleria aziendale è ancora inservibile, anche perché non sarebbe stato possibile presentare la documentazione per usufruire dell’ordinanza 9 finché non fosse stata conclusa la fase di installazione dei moduli”.

“Capisco l’intento di dare una buona notizia in un mare assurdo nel quale siamo in questo momento – aggiunge Alice – e far pensare, beh, almeno qualcosa succede. Il problema è che non è così. Il modulo c’è, è arrivato con l’ordinanza 408, dopo di che c’è stato comunicato che la cella frigorifera è considerata un’attrezzatura e, quindi, per mettere nel modulo l’attrezzatura dovevamo usare l’ordinanza 9. Cosa significa? Che noi incarichiamo una ditta che viene a fare un sopralluogo, quindi abbiamo dovuto aspettare che fosse montato il modulo, anche perché l’Ufficio Ricostruzione ci aveva comunicato che in caso contrario non avremmo potuto presentare la richiesta. Abbiamo aspettato il modulo e adesso stiamo facendo i preventivi con le ditte, per sapere quanto costa smontare e montare lì la cella frigorifera, adattandola al modulo che ovviamente non è uguale al laboratorio che avevo prima del terremoto. Io non voglio cose nuove, vado tranquillamente a riutilizzare quello che già avevo. Dall’Ufficio Ricostruzione ci avevano detto voi fate tutto, anticipate poi venite rimborsati dell’80%. Io ho la fortuna di aver lavorato sempre, con delle scomodità e magari un po’ meno in certi periodi, ma le aziende che sono state chiuse per 6-7 mesi come fanno ad anticipare i soldi?”.

Un modulo che è arrivato un mese fa, nonostante i lavori siano iniziati a marzo, e che ad oggi è inutilizzabile, come detto. “I primi verbali, e qui sono venuti veramente tutti a controllare, sono datati novembre 2016 e con i quali si richiede un modulo lavorativo con urgenza. Attualmente macello gli animali della mia azienda al mattatoio di Sarnano, che ha un laboratorio di macelleria interno, cosa che non tutti i mattatoi hanno. E loro gentilmente ci hanno permesso di utilizzarlo. Se avessi lavorato altrove senza queste disponibilità, nonostante quella richiesta urgentissima dello scorso anno, cosa avrei fatto? Avrei chiuso. Tutto questo trionfalismo da parte della Regione mi lascia allibita. Credo sia importantissimo far sapere come evolvono le cose, lavoro molto fuori regione per consegnare la merce, anche in Lombardia, e la gente non sa niente, ci chiede come è la situazione, se ci siamo sistemati, se ci sono state date le case. Ma bisogna dire la verità e raccontare le cose per come stanno”.

 

Sisma, nuova vita per un agriturismo di Montefortino e due aziende agricole di Amandola


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