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Meno incidenti stradali ma cresce il numero delle vittime: la fotografia dell’ Istat nelle Marche

BILANCIO - Tra le province è Ancona ad aver fatto registrare il numero maggiore di vittime lo scorso anno: 35. Seguono Macerata (26), Pesaro Urbino (23), Ascoli Piceno (9) e Fermo (7)

 

Di Sandro Renzi

Cala il numero degli incidenti stradali nel 2016 ma cresce quello delle vittime. Regione Marche in controtendenza rispetto ai dati nazionali. E’ questa la fotografia dell’Istat. Sono stati 5185 gli incidenti registrati lo scorso anno nelle cinque province e 100 le persone che hanno perso la vita. Oltre 7400 i feriti. La mortalità rispetto al 2015 è cresciuta addirittura del 7,5% a fronte di una diminuzione rilevata a livello nazionale (-4,2%). E tutto questo ovviamente ha un costo per la sanità stimato in poco più di 520 milioni di euro nelle sole Marche nel 2016. Qualcosa come 337,5 euro a carico di ogni cittadino. In compenso la Regione è riuscita a centrare l’obiettivo fissato dai programmi d’azione europei in tema di sicurezza stradale per il decennio 2001-2010: le vittime della strada si sono infatti ridotte del 50,9% come richiesto dall’Ue.

Tra le province è Ancona ad aver fatto registrare il numero maggiore di vittime lo scorso anno: 35. Seguono Macerata (26), Pesaro Urbino (23), Ascoli Piceno (9) e Fermo (7). Quest’ultima è la sola provincia ad aver dimezzato rispetto al 2015 il numero dei decessi. Dopo Ancona con 2318 incidenti è Pesaro Urbino a far registrare 1818 scontri tra mezzi. Seguono Macerata (1354), Ascoli (1077) e Fermo (839).

La pericolosità resta però elevata e si accresce rispetto al 2015, soprattutto nell’entroterra di Pesaro Urbino ed Ancona, mentre nella gran parte dei comuni dell’area interna delle restanti province si registra una diminuzione del numero degli incidenti, anche per effetto delle modifica della viabilità e dei flussi di traffico locale dopo l’evento sismico del 24 agosto 2016 ed i successivi terremoti del 26 e 30 ottobre. A rischio sono soprattutto le strade urbane, contrariamente a quanto si possa pensare. E’ qui che sono avvenuti 47 dei 100 decesso totali. Ed è sempre qui che si conta il maggior numero di incidenti: 3673, il 70,1% del totale.

La loro concentrazione, se mai ci fosse ancora bisogno di ribadirlo, avviene nei periodi primaverile ed estivo, in coincidenza con la maggiore mobilità legata alle vacanze. Il 43% dei sinistri ha per teatro un rettilineo e non un incrocio o una curva, come invece ci si potrebbe aspettare. Guardando ancora ai dati elaborato dall’Istat si nota che la tipologia di incidente più diffusa è quella frontale-laterale (1692 casi, 17 vittime e 2508 feriti) seguita dal tamponamento (1060 casi, 11 vittime e 1813 feriti). Puntando invece i riflettori sulla provincia di Fermo e nello specifico sui quattro comuni che hanno una popolazione superiore ai 15mila abitanti salta subito agli occhi l’alta incidentalità del capoluogo (153) e di Porto Sant’Elpidio (125), seguite a distanza da Porto San Giorgio (44) e Sant’Elpidio a Mare (46). Stesso discorso per il numero dei feriti riscontrato. A Fermo somno stati 243, a Porto Sant’Elpidio 165 e 67 sia a Porto San Giorgio che a Sant’Elpidio a Mare.


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