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Piero Massimo Macchini
e lo Spoon River marchigiano:
‘Il mio viaggio in provincia, da un bar’:
(VIDEO INTERVISTA)

EDITORIA - L'attore (e scrittore) racconta a Cronache Fermane "La gente mormorano", la sua seconda fatica letteraria realizzata insieme a Matteo Berdini per la Giaconi Editore

di Andrea Braconi

“Ormai il marketing è mio, lo mastico come il ciauscolo”. Comincia così il mio pomeriggio con Piero Massimo Macchini, in un bar di Porto San Giorgio, prima di dedicarci al vero motivo del nostro incontro: il suo nuovo libro “La gente mormorano”.

Il secondo, dopo quel “Piacere, provincialotto” che ha venduto quasi 2.000 copie, diventando un piccolo caso letterario. Perché da un lato, come ci spiega lo stesso autore, “nelle Marche trovare quasi 2.000 persone che leggono libri è tanto”. E perché la scrittura (e i contenuti) del Macchini scrittore non sono affatto canonici: scavano fino a toccare le nostre radici “marchisgiane”, fanno emergere ogni lato della nostra coscienza, mettendo completamente a nudo il nostro – appunto – provincialismo.

E il marketing in tutto questo cosa c’entra, direte voi. C’entra, eccome. Perché da qualche giorno Macchini è impegnato sul palco dell’Auditorium Giusti di Sant’Elpidio a Mare con il suo nuovo spettacolo “Marche-Ting”, dove si trasforma in un vero e proprio (de)motivatore.

E allora, sfruttando le sue riconosciute abilità nel ramo vendite, quale occasione migliore di una chiacchierata in libreria (il Mondadori Store di Porto San Giorgio, gestito da una entusiasta Mirela) per convincere ad acquistare il libro voi lettori/spettatori ma anche chi da quella porta è entrato ed uscito per tutta la durata dell’intervista?

Accanto a lui ci sono l’editore Simone Giaconi e Matteo Berdini, che ha supervisionato il lavoro e che già nella sua prefazione rende chiaro il percorso sviluppato con quel “deficiente della quarta A al Temistocle Calzecchi Onesti” che, tanti anni dopo, è arrivato a coinvolgerlo in un’esperienza tanto entusiasmante quanto faticosa. Soprattutto perché, rimarca Matteo, a Macchini mancano proprio i fondamentali della punteggiatura.

E questo è solo un piccolo assaggio di una “video chiacchierata” che sfiora i 20 minuti ma che tocca il passato, il presente e anche il futuro di un attore / scrittore che continua a stupire per quella sua innata capacità di raccontare storie. Dodici, e molto dettagliate, nel caso di “La gente mormorano”. E tutte nate nel loro habitat naturale: il bar.

Inutile, quindi, bruciare battute o riflessioni (giusto un’anticipazione: si parla tanto di Marche e tanto di amore per le Marche). Godetevi il filmato e soffermatevi anche sul finale, proprio quando Macchini, nel descrivere cosa “la gente ha mormorato” in questo anno che si chiude tocca un tema come quello dei social network e dell’utilizzo distorto della rete. Consapevole, lui, che è proprio fuori da quella rete che ci si conosce, magari si firma un autografo, ci si da appuntamento in teatro, si condividono le attese per il 2018, salutandosi da un marciapiede.

E magari, sempre lontano da quella pericolosa virtualità, il tuo libro può finire esposto tra Roberto Saviano, Dacia Maraini e le ricette di Benedetta Rossi, con Michelle Hunziker (sì, c’è anche lei in questo nostro delirio letterario di fine dicembre) che osserva tutti dall’alto.


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