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Calcinaro e Loira: ad entrambi l’onere di seguire una strada che ormai è sempre più segnata

NUOVO ANNO - La collaborazione dovrà essere più solida ed estesa ad altri settori che non siano solo turismo e cultura. Dall’urbanistica ai rifiuti, dall’ambiente ai tributi (si pensi ad esempio alla possibilità di armonizzare i regimi fiscali degli operatori lungo la costa)

 

I sindaci Paolo Calcinaro e Nicola Loira

 

di Sandro Renzi

Due giovani sindaci, due comuni divisi da un confine che è tale solo in apparenza. E sul piatto, per entrambi, tante sfide nell’anno appena iniziato.

Paolo Calcinaro a Fermo arriva al giro di boa del suo mandato amministrativo forte di alcuni obiettivi raggiunti, in parte, già all’indomani della sua elezione: tornare a far rivivere il centro della città, ripopolarlo e non solo di gente ma anche e soprattutto di eventi, intercettare risorse preziose da destinare al rilancio delle periferie per troppo tempo dimenticate, portare il capoluogo di provincia, ma il percorso in questo caso non è ancora concluso, a rivestire quel ruolo di guida del territorio che gli compete, e non tanto per retaggi storici. Fatti che alla fine hanno smentito chi aveva scommesso in un flop prematuro di questa amministrazione. Calcinaro invece continua a cavalcare. L’esperienza civica per ora ha dato prova di compattezza e maturità. Occhio però a non sedersi sugli allori. La linea di credito concessa dall’elettorato fermano all’amministrazione del giovane sindaco deve essere costantemente rimpinguata e non è certo incondizionata. Non è più sufficiente essere sempre presenti, uscire dal palazzo, confrontarsi con i cittadini. Questo è solo un aspetto, per quanto necessario, del complesso “mestiere” dell’amministratore pubblico. Da adesso e fino al termine del suo mandato, anche se la strada può sembrare in discesa, Calcinaro è chiamato a fare scelte importanti per non dire decisive per il futuro della città. Sono trascorsi più di due anni da quando Fermo è passata di mano dal Pd ai civici. Ma i tempi della politica sono veloci e voraci. Quanto durerà ancora la luna di miele tra il giovane sindaco ed i fermani? Difficile fare pronostici, più semplice ricordare ed auspicare che il 2018 dovrà essere l’anno delle progettualità importanti, l’anno in cui completare il risanamento delle ferite del post-sisma, l’anno del necessario cambio di marcia per uscire da una visione fermocentrica e assurgere a ruolo di guida dei 39 comuni della provincia a cui neanche Calcinaro può sottrarsi. Magari con un occhio rivolto, per cominciare, proprio a Porto San Giorgio dove il primo cittadino Nicola Loira ha davanti a sé un intero mandato per completare quello che è stato avviato nel primo e tentare, anche in questo caso, di “trasformare” il volto della città costiera. Operazione non facile perché occorrono risorse e Loira lo sa.

Ecco allora la prima sfida che lo attende. Strutturare una macchina comunale in grado tanto di creare progetti quanto di muoversi in ambiti istituzionali più alti (regione, ministeri, Ue) dove è possibile agganciare i finanziamenti. Senza, sarà difficile individuare quei canali che spesso proprio i tecnici e non la politica riescono a riconoscere. Accanto alle questioni più arcinote e vecchie come il piano del porto, l’ex cinema Excelsior, il lungomare Gramsci, solo per citarne alcune, inserite nel programma elettorale, l’amministrazione di centrosinistra, a cui i sangiorgesi hanno riconfermato la fiducia, dovrà in primis operare per ricompattare quel tessuto civico fatto di associazioni, cittadini ed enti che è alla base del successo di qualsiasi futura iniziativa che riguarderà la comunità locale. Ma che è anche condizione imprescindibile per una convivenza costruttiva e non segnata da rancori e polemiche. Anche a Loira però viene chiesto di uscire da una visione troppo spesso legata alla città che governa e di proiettarsi in un contesto che va oltre i confini comunali. Fermo è lì, ad un passo. La collaborazione dovrà essere più solida ed estesa ad altri settori che non siano solo turismo e cultura. Dall’urbanistica ai rifiuti, dall’ambiente ai tributi (si pensi ad esempio alla possibilità di armonizzare i regimi fiscali degli operatori lungo la costa), il confronto tra i due giovani sindaci dovrà essere costante e fruttuoso. Tentare di porre le basi per superare tutti i campanilismi, come sta avvenendo per la realizzazione del ponte sul fiume Ete Vivo. Ad entrambi allora l’onere di seguire una strada che ormai è sempre più segnata, se non dal destino, di certo dai più concreti dettati normativi.
Buon Anno sindaco Calcinaro, Buon Anno sindaco Loira.


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