Lara Ricciatti, vice capogruppo di Articolo Uno Mdp alla Camera dei Deputati e capolista per Liberi e Uguali nel collegio proporzionale Marche Sud, torna sulla questione riguardante la presenza di rappresentanti del Governo durante la campagna elettorale. Questione che Cronache Fermane aveva sollevato in occasione dell’arrivo a Fermo del presidente Paolo Gentiolini (leggi l’articolo).
“Ho sempre scelto di fare campagne elettorali tra la gente, tra i lavoratori e tra quegli imprenditori che, di fronte alle difficoltà, sanno veramente fare squadra – scrive la Ricciatti -. Non ho mai apprezzato le passerelle, il presentarsi soltanto per battere cassa in termini elettorali, a pochi giorni da un voto. Alla politica ho sempre cercato di dare il giusto valore, considerandola un elemento di unione tra le comunità e non uno strumento di potere.
In questi giorni, coerentemente con quanto fatto negli ultimi anni, sto incontrando persone e confrontandomi su temi reali, che incidono quotidianamente sulle nostre vite e sul futuro dei nostri territori.
E piuttosto che concentrarmi su ciò che fanno gli altri partiti o le altre liste, ho preferito far capire, scendendo in strada ed entrando nelle fabbriche, cosa vogliamo e possiamo fare noi di Liberi e Uguali per cambiarlo veramente, questo nostro Paese.
Non posso però evitare di evidenziare un elemento che, da ciò che sento girando tra Ascolano, Fermano e Maceratese, sta segnando negativamente questa campagna elettorale. Mi riferisco all’uso strumentale di ruoli di Governo, a quei rappresentanti istituzionali (siano essi Presidenti del Consiglio o Commissari straordinari) che senza remore alcuna si presentano affiancati da un plotone di candidati, tutti del Partito Democratico, sempre pronti a farsi immortalare in una scuola, in una struttura socio-sanitaria e, soprattutto, in realtà gravemente danneggiate dal terremoto.
Le istituzioni devono sempre, e sottolineo sempre, svolgere il proprio compito in maniera neutrale. È insito nel termine ed è insito in una forma di politica sana, che mette davanti prima il cittadino piuttosto che la propria tessera di partito”.
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