Verso il voto di domenica,
Sei personalità a confronto:
ideali, critiche e grandi battaglie

CHIAMATA ALLE URNE - Da Giorgio Gisbani, senatore della X Legislatura a Cecilia Romani Adami, una delle grandi esperte di marketig, comunicazione e promozione territoriale. E ancora l'avvocato Rossano Romagnoli, la dottoressa Maria Paola Volponi e due giovani: Marco Costi e Luca Nasini, imprenditore di Monte Urano. Abbiamo chiesto a sei personaggi del Fermano di illustrare ai lettori di Cronache Fermane quella che sarà la loro scelta politica

 

di Redazione CF

Sei personalità del mondo civile del territorio fermano a confronto. Ciascuna con i propri ideali, storie, esperienze di vita quotidiana. Tutti accomunati dalla volontà di esprimere il proprio diritto di voto, domenica alle urne. Abbiamo chiesto loro d’illustrare ai lettori di Cronache Fermane quella che sarà la loro scelta politica con le relative motivazioni. Da Giorgio Gisbani, senatore della X Legislatura a Cecilia Romani Adami, una delle grandi esperte di marketig, comunicazione e promozione territoriale. E ancora l’avvocato Rossano Romagnoli, la dottoressa Maria Paola Volponi e due giovani: Marco Costi e Luca Nasini, imprenditore di Monte Urano. Ne è venuta fuori una riflessione a più voci. Un confronto dove al centro ci sono valori, progetti, e ideali per la crescita del nostro Paese, secondo quella che è la vera etimologia della parola ‘politica’ da ‘polites’ cittadino e da politikḗ (tékhnē) ‘arte di governare’.

 

GIORGIO CISBANI: “IL PD HA RINNEGATO LA SUA ISPIRAZIONE, VOTERO’ PER RITROVARE LA STRADA SMARRITA DELLA SINISTRA”

Ricordo la mia prima campagna elettorale, del’63. Grandi speranze, immenso entusiasmo; un Paese vivo. La pace faceva da cornice ad un confronto sui grandi temi che la modernizzazione imponeva ( il superamento della mezzadria, che nell’Italia centrale era il contratto prevalente in agricoltura e lo sviluppo industriale; in concomitanza, qui, con lo sviluppo impetuoso del settore calzaturiero ). Il problema del mezzogiorno, del sud, come questione nazionale. La Chiesa, con il Concilio Vaticano di Giovanni XXIII, aveva – nel mondo – dato un impulso impetuoso al dibattito. La classe operaia, tramite il sindacato, faceva sentire la sua voce, poneva il problema dei diritti, non solo del salario. Cresceva l’artigianato e la piccola impresa. Si viveva ancora “il miracolo economico “; di un Paese che, da prevalentemente agricolo, in pochi anni, entrava a far parte del gruppo ristretto di quelli più avanzati. Situazioni ed atmosfere, che contrastano frontalmente con quelle odierne, che spiegano la ragione del profondo pessimismo con cui guardo al futuro del Paese. Non mi sfugge quanto avviene nel mondo, ma, mi pare che noi siamo di fronte a gravissimi problemi ( le diseguaglianze, i giovani senza futuro, ecc..), a fronte di forze politiche “ liquide”, inconsistenti, prive di idee, di uno sguardo lungo. Il paradosso: la forza politica più strutturata, il Pd, ha rincorso le politiche della destra, per affermare la ‘ modernità ‘, lubrificando i meccanismi del potere. Credo che nessun Paese possa migliorarsi senza una classe dirigente che operi nel solco delle sue convinzioni e senza una opposizione, che pur lottando sulla base dei suoi principi, tenga conto dell’interesse nazionale. Il Pd ha rinnegato la sua ispirazione, con Renzi, mediocre megalomane che ancora pensa di poter contare, come quel cavaliere dell’Ariosto che continuava a combattere senza accorgersi che era morto. La sinistra – in crisi in ogni dove – é flebile e divisa. L’idea centrale della destra, è la “flat tax”, cioè un ulteriore favore ai ricchi, con un Berlusconi, che, condannato per evasione fiscale, diventa paladino della riforma fiscale. Un altro tema su cui la destra ha costruito le sue fortune é quello degli immigrati, tant’é che Salvini é arrivato a giurare sul Vangelo. Pur consapevole di non aver alcun titolo, mi pare che il sacro testo esalti i valori di cristiana fratellanza. Della mia infanzia al Ricreatorio, ricordo che Cristo veniva considerato come colui che difende i poveri, i diseredati.  Aggiungo che occorrerebbe non dimenticare che i nostri zii e nonni sono stati emigranti e hanno sofferto, spesso, pene indicibili. In sintesi, quelle di Salvini e company, sono affermazioni vergognose che, approfittando delle paure e delle enormi difficoltà del vivere, seminano odio e violenza razzista, invece di discutere, anche aspramente, su come meglio affrontare un problema che ha una dimensione epocale. Non mi aggiungo alla schiera di coloro che considerano pericolosi i 5Stelle, anche se ritengo che essi non abbiano compiuta consapevolezza di quanto sia difficile governare, specialmente se si vuole rompere questo sistema marcio, come si evince, anche dall’inchiesta di Fanpage. Oltretutto dovrebbero convincersi al più presto che “onestà, onestà”, é soltanto la pre-condizione d’impegno nella vita pubblica, non il passepartout per governare un Paese complesso, tanto meno avendo, su temi centrali, una politica ambigua, capace di far guadagnare qualche voto, ma che, alla lunga non paga. Alla fine di questo sermone,vorrei poter credere che l’atomico mio pessimismo possa dipendere dall’ età così avanzata da non permettermi d’intravvedere i segni di rinascita presenti nella società. D’altro canto, c’é tutta una fase negativa che mi attanaglia: l’Inter fa piangere, le carte dello scopone scientifico ed anche quelle di briscola e tressette, mi vengono sempre contro. Del pessimismo chiedo venia e trovo laicamente, conforto in Papa Francesco che, in occasione dell’incontro con i movimenti popolari, campesinos, centri sociali, ambulanti ecc…, ha detto:” quello per cui voi lottate sono diritti sacri, continuate con la vostra lotta, fate bene a tutti…il sistema va cambiato con coraggio, con tenacia,passione ma senza violenza”.

p.s
Voterò “Liberi e Uguali” di Grasso, certo che di questa piccola pattuglia ci si possa fidare e, domani, si possa meglio ritrovare la strada smarrita dalla sinistra.
Infine, mi auguro che la somma degli astenuti con quella delle schede bianche e nulle (capire come si vota è un’impresa ardua) non sia la “sola” maggioranza ad uscire dalle urne.

ROSSANO ROMAGNOLI: ” IL CENTRO DESTRA PUO’ E DEVE VINCERE LE ELEZIONI” 

La comunicazione via web di questi tempi è caratterizzata da una caccia alle streghe, la caccia clicca e condividi dove le più disparate idee trovano uno spazio di confronto. Poi tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. Nel frattempo che tutto ciò accade, dalla parte vera del mondo, si continua a vivere o morire, o metà e metà. I governi di sinistra che con estrema democrazia hanno invaso la nazione di leggi con le fiducie parlamentari ora vogliono la riconferma. Oggi non è più tempo di indicare il voto, è tempo di chiamare ciascuno all’esame di realtà, ciascuno deve valutare quanto accaduto e decidere come votare. Le decisioni che attendono l’Italia sono molto gravose, prima tra tutte il rapporto con questo ente mastodontico che è l’Europa dove è in predicato ogni decisione sulla limitazione di autonomia degli Stati. Tecnicamente si dice che il metodo comunitario dovrà prendere il posto del metodo intergovernativo, cioè, semplificando, ogni nazione non avrà più potere di veto sulle decisioni rilevanti. Il parlamento Europeo e la Commissione europea decideranno a maggioranza. Ecco, questo non è un aspetto di secondo piano ed anzi, che si riflette sulle decisioni riguardanti il fenomeno migratorio. Per il nostro piccolo territorio marchigiano può solo dirsi nel post-sisma la sinistra ha dato il meglio di se, cioè il nulla. Commissario si, commissario no, commissario bo. E il togliere le province ha dato una bella mano a smantellare la rete di protezione delle zone montane, come dire, una genialata. Ora, come era prevedibile si sta scatenando una polemica politica che non sembra aver senso e che francamente lascia il tempo che trova: la vita quotidiana è altrove, è sulla spesa al supermercato il cui costo è raddoppiato, è alle poste a pagare l’ennesima multa che però serve alla sicurezza stradale (ma di chi?) è al banco frutta per pagare il sacchetto ecologico che serve alla salute dell’ambiente, è all’obitorio dove vanno i tanti che si suicidano perché di questa società nemica e punitiva non ne possono più. Il voto ai Cinque Stelle è un voto democratico e di protesta ma non è prevedibile cosa potrebbe accadere perché le linee di potere interne non sono molto chiare e su alcuni temi le posizioni appaiono indefinite. Il centro destra che può e deve vincere le elezioni, è una unione in cui i partiti mantengono le diverse identità e Fratelli d’Italia mantiene il carattere di partito di destra per il quale non vanno rinnegate e messe in un museo le tradizioni italiane, ma vanno difese e vissute, come non va rinnegata la storia dei nonni e degli avi che sono morti per lasciare una identità a questa terra. Ritrovare una unità di intenti in questa Italia così divisa e così nemica è lo scopo di Fratelli D’Italia che vuole ricordare in ogni istante la fratellanza che ci unisce. Siamo tutti fratelli. Ma va ben ripetuto, per scegliere il voto si deve guardare con attenzione a quello che è accaduto in questi anni e decidere con coraggio e senza lasciarsi incantare dalle sirene dell’ultima settimana. Cinque anni sono lunghi, ed altri cinque anni di Renzi sarebbero lunghissimi e da scongiurare.

CECILIA ROMANI ADAMI: “VOTO PD SODDISFATTA COME POCHI VOTI IN VITA MIA”

Voto e voto PD: soddisfatta come pochi voti in vita mia. Non per fede o per interesse e non mi devo tappare il naso. Ecco le mie ragioni.  Primo: le leggi e le cose fatte. Si è legiferato molto e in materie diverse: in soli tre anni. Non si è stati immobili o non ci si è fissati su 2, 3 massimo 4 argomenti. Eclatanti: testamento biologico e matrimoni gay. Altre, tante, affatto piccole. Molto per lavoro e imprese. Si poteva fare meglio? Forse. Secondo: il default. Il PD l’ha ereditato e ne siamo usciti.

Terzo: le persone. Con alcune di quelle che stavano al Governo ci ho lavorato (da semplice cittadina). Gente che se gli chiedi un appuntamento te lo dà, gente che studia le cose dette: gente che a volte mi ha detto sì, a volte mi ha detto no. Con onestà. Mi identifico poi anche nei più, che non conosco. Nella serietà di “come” fanno (Gentiloni, Padoan, Franceschini, Minniti) e sì anche nell’azzardo nella passione e nel tentativo di scuotere di Matteo Renzi. Se poi penso a Debora Serracchiani spero davvero che diventi presto la prima donna Presidente del Consiglio. Sono persone con cui potrei stilare un accordo, che vorrei avere interlocutori in un’accesa discussione. Assomigliano poi a tanti con cui quotidianamente, con passione e fatica, cerco di “fare e fare il meglio”. A volte sbagliamo: ma l’intenzione è buona.
Quarto: il “modo”. A testa bassa, molti esperti, in silenzio. Per la campagna elettorale hanno stilato l’elenco: 100 cose fatte e 100 da migliorare. Non hanno bisogno di altro.
Quinto: l’Europa e non devo dire di più.  Sesto: mi sento in bella compagnia, tante persone che stimo, lo votano.

L’Italia e gli italiani si meriterebbero che questo Governo li portasse a livelli alti di legalità, efficienza ed economia. Vorrei saper essere Winston Churchill che mentre gli altri lo deridevano e tentavano di farne una macchietta, lui non se ne è curato. Ha fatto appello a tutti, proprio tutti, di prendere coscienza che l’ora era buia e che bisognava mettersi in gioco per attraversare il peggio e “cercare” di vincere. Ecco perché (io) voto PD.

MARCO COSTI: “IL MOVIMENTO E’ L’UNICA POSSIBILITA’ DI RIBALTARE IL CONCETTO DI LEGALITA'”

Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica che propone soluzioni anticicliche, in questa complessa fase del nostro sistema economico, soprattutto per quanto concerne il sistema bancario e borsistico: propone ad esempio la creazione di un istituto bancario pubblico, presente in molti paesi europei, ma considerato “da estremisti” in Italia.
Già nel 2013 portava alla ribalta nazionale temi fondamentali come l’abolizione delle scatole cinesi in Borsa, l’abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli delle società quotate e di innumerevoli altre occasioni di conflitto di interessi, purtroppo onnipresenti nel nostro Paese.
Il Movimento è l’unica possibilità di ribaltare il concetto di legalità, completamente smarrito in Italia, dove i colletti bianchi non pagano mai le loro malefatte e abbiamo sistemi carcerari pieni di delinquenti di strada: l’innalzamento delle pene per truffa, aggiotaggio, manipolazione del mercato e altri reati finanziari in grado di condizionarlo, sono gli strumenti proposti per far fronte a pene ad oggi risibili e mai scontate.
L’altro tema fondamentale è quello dello Sviluppo Economico, dicastero ad oggi controllato da Bruxelles, che finora ha promosso esclusivamente interessi privati a scapito di quelli pubblici, basti pensare al grande problema degli idrocarburi o degli investimenti folli sulla TAV, riconosciuti oggi come errori con “appena” una decina d’anni di ritardo.
Gli investimenti sulla piccola impresa, fatti anche con i rimborsi degli eletti, segnano la filosofia portante della visione pentastellata, filosofia erroneamente considerata dai detrattori come conservatrice, ed in realtà progressista, perché l’unica capace di sostenere un tessuto sociale in grado di vincere le disuguaglianze. Infine è l’unica forza politica che parla chiaramente dell’ordine di grandezza degli investimenti sostenibili, in un Paese in cui ogni anno sperperiamo fior di miliardi di euro in progetti che poi si paralizzano (da qui il “no” ai giochi olimpici) e poi andiamo a verificare le coperture per mezzo miliardo ad ogni manovra finanziaria.

MARIA PAOLA VOLPONI : “IL MIO SOSTEGNO A POTERE AL POPOLO CHE PONE  QUESTIONI CHE LA POLITICA HA PERSO DI VISTA”

Molti il 4 marzo, se andranno a votare, lo faranno quasi per protesta, delusi da questa o quella forza politica. Io vi andrò con convinzione per dare il mio sostegno a “Potere al Popolo”, perché pone con forza questioni che la politica ha perso di vista ormai da anni andando dietro agli interessi e ai profitti di poche persone. Innanzitutto “Potere al Popolo” sottolinea la necessità di investire le risorse – che ci sono, ma sono mal distribuite e male utilizzate – in quei servizi pubblici che realmente servono ad accrescere il benessere del popolo. Da medico non posso che evidenziare la questione urgente della sanità. La continua riduzione del personale – di infermieri, ma soprattutto di medici – si ripercuote sulla vita della gente, perché comporta una diminuzione delle prestazioni sanitarie. Nei prossimi anni la situazione diventerà decisamente non sostenibile e il cittadino sarà più esposto alle malattie.

Pertanto ben venga una forza politica che parla di stabilizzazione dei precari della sanità, di sblocco del turn-over e di nuove assunzioni per implementare il servizio pubblico, di potenziamento delle strutture sanitarie sul territorio e in particolare nelle aree interne, una forza che sostiene la necessità di eliminare i ticket e le lunghe liste d’attesa, mali che finiscono per avvantaggiare la sanità privata e, al contrario, affliggono e impoveriscono i cittadini.

Da sempre mi batto per un sistema sanitario pubblico e soprattutto universale ed equo e ritrovo le mie stesse battaglie nei lavoratori e nei giovani che animano “Potere al Popolo”. Le risorse per la sanità e per gli altri servizi ci sono e dunque occorre una politica che non cerchi di conciliare interessi opposti e inconciliabili, ma che affermi – come fa “Potere al Popolo” – l’esigenza di redistribuire la ricchezza attraverso una tassazione fortemente progressiva, una patrimoniale sui grandi patrimoni, la lotta senza quartiere all’evasione fiscale, la drastica riduzione delle spese militari. Meno missioni militari, meno profitti per l’industria bellica, e più sanità pubblica, più scuola, più servizi per i lavoratori.

 

LUCA NASINI: “VOTO CASAPOUND PERCHE’ PARLA CHIARO RIGUARDO IL PROBLEMA IMMIGRAZIONE”

Sono Luca Nasini, giovane imprenditore di Monte Urano, scelgo di votare CasaPound perchè e’ l’unico movimento che ancora afferma fortemente di volere uscire dall’Euro e dall’unione Europea, e ha davvero a cuore il futuro del popolo italiano. Un movimento audace fatto di uomini e donne che sono presenti nelle strade a sostegno degli italiani in difficoltà 365 giorni all’anno e non solamente durante le campagne elettorali.

Penso che CasaPound abbia il miglior programma politico perchè ha come punto cardine tematiche sociali come il lavoro, la casa, e la possibilità di fare figli. Tematiche che ormai sono state totalmente tradite sia da un centro destra al servizio di Bruxelles sia da una sinistra che ormai si è completamente dimenticata del proprio popolo e si occupa solamente di migranti. A tal riguardo casapound è l’unica forza che in contro tendenza rispetto a tutto lo scenario politico Italiano porta avanti proposte ambiziose e concrete come il mutuo sociale ed il reddito nazionale di Natalità.

Voto CasaPound perchè parla chiaro riguardo il problema immigrazione irregolare: questi flussi migratori irregolari vanno immediatamente bloccati e tutte quelle persone che si trovano in Italia senza titoli ne mezzi vanno rimpatriate al più presto. In sostanza Casapound è L’unico movimento che si batte per ricostruire una Nazione che sia libera e forte, fuori dall’euro e dall’unione europea. Un ‘Italia che metta al primo posto sempre e comunque gli interessi nazionali e che sia in grado di assicurare un futuro dignitoso ad ogni cittadino


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