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Dietro le quinte del rimpasto:
strapotere Pd mentre Vesprini
finisce nel “commercio” minato

PORTO SAN GIORGIO - I risvolti nelle dinamiche amministrative comunali dopo le dimissioni di Giampiero Marcattili e la nomina al bilancio di Filomena Varlotta. A Silvestrini (Pd) urbanistica, lavori pubblici ed ambiente. In mano al collega di giunta Vesprini, che perde i lavori pubblici, oltre allo sport, anche il 'peso' del commercio

Il sindaco Loira con la nuova assessora Varlotta

di Sandro Renzi

Con l’ingresso in giunta di una tecnica svincolata da partiti e liste, Filomena Varlotta (leggi l’articolo), e la conseguente creazione di un super-assessorato  in mano a Massimo Silvestrini che, esattamente come il suo predecessore Talamonti, si troverà a gestire tre deleghe fondamentali, urbanistica, lavori pubblici ed ambiente (leggi l’articolo), l’esecutivo bis a guida Nicola Loira (forse ter visto il mini rimpasto) è sempre più targato Pd. Non tanto per i numeri che restano invariati, tre assessori avevano i dem e tre continuano ad avere, quanto per il peso specifico che il partito di maggioranza relativa a questo punto agguanta. Relegando di fatto Valerio Vesprini, l’unico civico in giunta, da sempre uomo di fiducia del primo cittadino, ad una posizione quanto meno scomoda. Vesprini perde i lavori pubblici infatti, delega che comunque consente di vivere la città a 360 gradi, mantiene quella allo sport, appetibile da sempre, e riceve quella “scomoda”al commercio. Almeno per lui che di mestiere fa il commerciante. Si potrebbe eccepire che nessuno meglio di lui, svolgendo questa professione da tempo, può conoscere problemi e richieste di una categoria che è tra le più influenti della città. Fu così ad esempio per Attilio Panichi sotto l’amministrazione Agostini.

L’assessore Silvestrini

Lo è stato per Marcattili che nel frattempo però quell’attività non la svolgeva più. Rispetto all’assessore dimissionario, Giampiero Marcattili, Vesprini parte con l’handicap di chi deve conquistarsi la fiducia dei colleghi. E non sarà semplice. La strada è in salita non foss’altro perché al suo predecessore sono bastati otto o nove mesi per ricucire i rapporti sfilacciati  tra amministrazione ed associazioni di commercianti, salvo qualche eccezione, e per dare una svolta, più o meno condivisibile, alla programmazione degli eventi, lasciando insomma una sua impronta forte riconosciutagli anche dal sindaco Loira che adesso lo vorrebbe comunque vicino per dare una mano alla sua giunta. L’impressione, per i più perfidi, è che il giovane Marcattili finisca per essere la “stampella” di Vesprini che tutto avrebbe voluto avere tranne forse quella delega al commercio che a Porto San Giorgio pesa ed espone a critiche costanti e rischiose pure sotto il profilo del consenso. Perché ogni volta che di commercio si parla si alzano barricate e si annunciano conflitti. Prospettive che sembrano cozzare col carattere di Vesprini, a cui peraltro sono abituati  i cittadini.

L’assessore Vesprini

Ed in tutta questa vicenda che prende le mosse dalle quote rosa, dalla iniziale mancata nomina di una seconda assessora, come invece prevede una legge del Pd nel rispetto della parità di genere, i dem si sono chiamati furbescamente fuori. Lo ha confermato indirettamente anche il sindaco quando ha detto di non aver chiesto nulla al suo partito, consapevole forse del sacrificio fatto sei anni fa quando pur ottenendo due soli assessorato il Pd mandò già il rospo senza nulla eccepire. I dem, questa volta, hanno tenuto duro. Tanto da non suggerire alcun passo indietro dei suoi due assessori, sebbene entrambi fossero pronti a farlo. Stavolta, insomma, sono bastate poche parole, forse neanche pronunciate, per portare il sindaco a non toccare la rappresentanza dem costringendolo invece a sacrificare l’unico che potesse essere a quel punto immolato, quel Marcattili tanto voluto da Loira, in nome delle quote rosa.

 

 

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