Significati nascosti nella chiesa
di Sant’Antonio,
Padre Francesco ci guida alla scoperta

FERMO – Don Checco: “La vera bellezza della chiesa sta nei significati che contiene. Una visita guidata e la conoscenza delle scritture permettono di capirli. Grazie al FAI”

di Alessandro Giacopetti

Uno dei luoghi aperti, durante il fine settimana delle Giornate di Primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano a Fermo, è stata la chiesa di Sant’Antonio, lungo viale Trento, di fronte allo stadio Bruno Recchioni. Gli altri due punti di interesse scelti dal FAI nel capoluogo erano il cimitero monumentale e l’edificio che ospita il Liceo Classico Annibal Caro.

Dopo un opportuno restauro, la chiesa è stata restituita alla città nel giugno 2017. Nel fine settimana è stato Padre Francesco Monti, per tutti Don Checco, a dirsi “Molto felice per l’apertura della chiesa da parte del Fondo Ambiente Italiano. Ciò valorizza il lungo lavoro che abbiamo svolto per ridare significato alle vetrate, prima confuse e che ora comunicano messaggi in modo chiaro. Basta solo saperli leggere. Ad esempio la vetrata ovest, quella che chi entra si trova alla propria sinistra, mostra da una parte la città dell’uomo, confusa e immersa nel peccato. Da qui emerge una invocazione a Cristo risorto, simboleggiata da un raggio colorato che va verso destra. In uno dei vetri c’è un dito che indica in alto. Il significato è che dopo l’invocazione, Dio concederà ordine alla città. In un altro quadrante c’è proprio la nuova città di Dio, ordinata. Al centro, infatti, c’è un cerchio colorato che simboleggia proprio la presenza di Dio nella città. Nella parte destra della stessa vetrata – spiega ancora padre Francesco Monti – troviamo l’immagine della Madonna che caccia il peccato dal mondo. Sotto, di colore azzurro, c’è il mare in tempesta solcato da una barca, simbolo della chiesa”.

Sono molto importanti i colori delle vetrate, ciascuna con una tonalità dominante. Quella d’ingresso ad esempio è azzurra, fa notare Don Checco: “il colore azzurro simboleggia la spiritualità di San Francesco che fonda il Francescanesimo. La vetrata dietro l’altare invece è rosso carnato in quanto dedicata a Sant’Antonio, che realizza e incarna la spiritualità stessa.

Infine, la vetrata est, alla destra dell’ingresso, – descrive ancora padre Francesco – ha il giallo ocra come colore dominante nella parte alta. In basso, invece, il marrone scuro simboleggia la terra, la creazione. Dalla terra, infatti, nascono i germi della vita, il regno animale, il regno vegetale, quest’ultimo simbolizzato da due piante: una nella parte destra, bella e rigogliosa, simbolo del bene; l’altra a sinistra, cadente perché rappresenta il peccato. Presenti anche raffigurazioni del giardino dell’Eden con Adamo ed Eva, da una parte peccatori, dall’altra con Adamo santo.

Purtroppo negli anni passati le vetrate erano confuse e sistemate male, quindi prive dei veri significati – conclude padre Francesco Monti – noi le abbiamo modificate affinché tornassero ad avere il significato originale. Bellissimi, inoltre, i riflessi che le vetrate offrono ai fedeli a seconda del variare dell’angolazione del sole”.

Quanti hanno scelto di visitare la chiesa di Sant’Antonio nel fine settimana delle Giornate di Primavera del FAI, sono stati accompagnati da apprendisti ciceroni del Liceo Scientifico Temistocle Calzecchi Onesti e del Liceo Artistico Preziotti-Licini.


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