di Alessandro Giacopetti
Si svolgerà presso le Piccole Cisterne Romane in largo Calzecchi Onesti a Fermo la mostra di Bruno Della Pietra intitolata “Un paesaggio interiore”. Oltre 100 opere in mostra. Inaugurazione giovedì 10 maggio alle 18. Una personale di pittura a cura di Domenico Amoroso in programma dal 10 al 20 maggio che verrà replicata dall’8 settembre al 7 ottobre al museo di arte contemporanea a Caltagirone, in Sicilia. Oggi presentazione ufficiale alla Comunità di Capodarco, “dove Bruno della Pietra arriva nel 1970 – spiega Don Vinicio Albanesi – dopo essere emigrato in Francia”.
Fino all’età di circa 20 anni Bruno ha avuto una vita normale, “poi gli è stata diagnosticata la mielite traversa, – prosegue il presidente della Comunità di Capodarco – una infezione che tronca il flusso in ¾ della colonna verticale e fa soffrire una costante sensazione di freddo”. Nasce sulle montagne di Vuezzis di Rigolato, in provincia di Udine, trasferendosi poi con la famiglia in Francia, nella Carnia, dove gli viene diagnosticata la malattia che immobilizzerà i suoi arti inferiori. Per questo è poi arrivato alla Comunità di Capodarco.
E’ lo stesso Bruno della Pietra, mentre indossa piumino e cappello ed è seduto sulla sua sedia a rotelle a spiegare che “questo impedisce una vita sociale molto più della paralisi, perché mi costringe ad uscire poco e a passare molto tempo in ambienti chiusi”.
In questa forzata e continuata solitudine inizia a disegnare, con 3 tematiche principali: la natura, in quanto nato in una piccola frazione di montagna che nei disegni ricompare sotto forma di strade ripide o di isolate casette. Gli altri temi sono la donna e la religiosità. “Una religiosità – che Don Vinicio Albanesi definisce – ancestrale e popolare, in stile sudamericano con figure di madonne, santi, crocifissi, appresa e ricercata”. “perché dopo i vent’anni ho dovuto cambiare vita e basarla su fondamenta nuove – aggiunge Bruno della Pietra – una delle quali è la religiosità. Nessuno mi ha spiegato la chimica e la teoria dei colori, io disegno a matita, con la stilografica, con i pastelli, fondamentalmente mentre sono a letto, per questo non posso usare molto i colori. In alcuni di questi salta fuori un grido di dolore dettato della sofferenza della mia condizione, mentre altre volte emerge una speranza e il bisogno di ancorarmi a nuove basi”.
A rappresentare l’Amministrazione è Lorena Massucci, presidente del Consiglio comunale: “le Piccole Cisterne stanno divenendo la galleria d’arte che Fermo non ha, e dove si susseguono mostre interessanti. Guardando i bozzetti e i disegni che Bruno a portato in questa presentazione noto che ha una mano bellissima, capace di riprodurre il suo vissuto con la forza dell’arte e di far rivivere nella tela ciò che sogna, spera, ama”. Oltre all’esposizione c’è anche un libro curato da Carlo Pagliacci e Sara Cerretani.
Domenico Amoroso, è il curatore della mostra e direttore del museo d’arte contemporanea di Caltagirone: “Sono arrivato a Fermo dalla Sicilia perché interessato ad artisti particolari. La particolarità di Bruno non consiste nella sofferenza della sua condizione fisica bensì nel suo essere artista che non segue una scuola ma solo la sua ispirazione. Non ha riferimenti ad artisti o correnti, ha solo sé stesso e la sua passione per l’arte. Soprattutto nella natura e nei panorami ricchi di montagne che disegna, c’è una rappresentazione di una parte del suo animo. Non a caso, quindi, il titolo è Un Paesaggio Interiore”.
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e domenica anche al mattino.
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