Sciò la Pica, 20 maggio
corteo e Giostra dell’Anello

MONTERUBBIANO – Il 19 e 20 maggio torna Sciò la Pica. Nel pomeriggio della Pentecoste, 4 corporazioni si sfidano nella Giostra dell’Anello

di Alessandro Giacopetti

Ogni anno a Monterubbiano si svolge una rievocazione che affonda le radici nell’antichità, ispirandosi alla nascita della stirpe Picena e al rituale Ver Sacrum, la Primavera Sacra, risalente al V secolo avanti Cristo.
Giovani sabini costretti a lasciare la propria terra per voto agli Dei, arrivarono nell’area geografica del Piceno seguendo il volo di un picchio, la “pica” nel dialetto locale.
Sciò la Pica, è il nome della rievocazione storica che vede la popolazione del borgo di Monterubbiano suddivisa in 4 corporazioni. Artisti, colori giallo e blu, formata da tutti gli esercenti arti, mestieri e professioni in genere. Mulattieri, colori bianco, nero, blu, formata da chi lavora nei trasporti e viaggi; Bifolchi, colori giallo e rosso, agricoltori e residenti fuori dal centro cittadino; Zappaterra, colori bianco e verde, agricoltori che risiedono in centro. I figuranti delle corporazioni e quelli dell’Armata di Pentecoste realizzano cortei storici, uno dei quali il pomeriggio della domenica, per il trasferimento al campo di gara dove si svolge la Giostra dell’Anello. Proprio la corporazione degli Zappaterra annovera tra i figuranti del corteo i “guazzarò”, il cui nome deriva da guazzarone: vestito per popolani composto da tunica bianca, fazzoletto rosso al collo e cappello di paglia. Uno degli Zappaterra trasporta un ciliegio al quale è legata una pica, mentre un altro, al grido “sciò la pica”, sbruffa improvvisamente sulla folla il vino sorseggiato da “lu trufu”, cioè una borraccia tradizionale in ceramica di forma cilindrica.

Storicamente, durante i festeggiamenti per la Pentecoste, Monterubbiano non era sottoposto all’autorità politica, godeva di esenzioni da tasse e dazi e vedeva arrivare in paese numerosi pellegrini; a garantire l’ordine pubblico provvedeva l’Armata di Pentecoste formata da giovani in uniforme, spade e alabarde, formata da giovani scelti fra le corporazioni.
Nel pomeriggio della domenica di Pentecoste si svolge la Giostra dell’anello, nel campo di gara allestito nei pressi del cimitero, subito fuori il paese. Ad ogni corporazione è assegnato un cavaliere giostranti, che sfida gli altri in un percorso, ovviamente a cavallo, durante il quale deve infilare con una lancia vari anelli sospesi a ganci di diverse dimensioni. Più sono piccoli, dunque difficili da prendere, più punti valgono. Il totale di anelli, il tempo necessario a completare il percorso, e il numero di eventuali penalità compongono il punteggio finale per l’assegnazione del titolo. Lo scorso anno vinse il cavaliere Luca Innocenzi in sella al cavallo Nuvola Notturna con i colori giallo e rosso della corporazione dei Bifolchi.
La mattina del giorno di Pentecoste, in base a statuti Cinquecenteschi, il Podestà dal loggiato del Palazzo comunale legge la parte di statuto in cui è indicato il modo di celebrare la festa di Santa Maria del Soccorso.


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