di Giorgio Fedeli
Potes, per l’Area vasta 4 di Fermo, dopo i botta e risposta tra politica, pubbliche assistenze, nello specifico la Croce azzurra, e sindacati, è arrivato il momento di fare chiarezza. E a mettere un punto sul servizio è direttamente il primario del Pronto Soccorso, Fabrizio Giostra. Ma, nello stesso tempo, il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini sbotta contro la Cisl, in particolare contro il suo segretario regionale Donati che, oltre a criticare la permanenza della Potes, per il periodo estivo a Fermo, e non a Porto San Giorgio, parla di ‘rischio chiusura’ del reparto degenza di Pediatria (leggi l’articolo): “Quelle dette da Donati? Tutte balle”.
Ma andiamo per ordine, partendo dal primario Fabrizio Giostra. Domande dirette, risposte dirette.
Che ne pensa delle forti critiche per il mancato spostamento della Potes a Porto San Giorgio?
“Bisogna fare chiarezza su un punto: le Potes non sono, contrariamente a quanto affermato da qualcuno, patrimonio del singolo Comune ma al servizio dei cittadini dell’intero territorio. La loro ubicazione è dovuta alla possibilità di raggiungere nel minor tempo possibile l’intera area servita. Per ciò la Regione e non L’Asur, come insinuato da vari esponenti politici, ha deliberato lo spostamento, nelle sole ore diurne, della Potes da Porto San Giorgio a Fermo. Questa posizione più baricentrica è a beneficio di tutti i cittadini”.
Ma d’estate…
“La scorsa estate il direttore di Area Vasta si è assunto una grande responsabilità portando anche nelle ore diurne la Potes a Porto San Giorgio. Si è contravvenuto alla delibera regionale sperando di rendere più efficiente il sistema nel periodo di massima affluenza turistica. I dati però dimostrano che gli interventi lungo il litorale non aumentano nel periodo estivo e sono inferiori ai soccorsi effettuati in aree più rapidamente raggiungibili da Fermo. Qualcuno senza cognizione di causa ha citato numeri inesatti: lungo il litorale sono solo 5 gli interventi diurni in più dell’automedica nei due mesi estivi rispetto ai mesi di gennaio e febbraio. Non esiste pertanto nessuna ragione sanitaria per il suo spostamento. Non dimentichiamo che per il quinto anno l’Area Vasta potenzia, a proprie spese, l’emergenza sul lungomare sangiorgese con un mezzo di soccorso di base. Da ultimo la collaborazione dell’equipe del 118 all’interno del Pronto Soccorso è un ulteriore vantaggio per i cittadini e riduce il sotto utilizzo, che la sanità non può più permettersi, del personale altamente qualificato del 118.
Per tutte queste ragioni ho proposto al dottor Livini di mantenere la Potes a Fermo. Vi è stata una dialettica serrata con il sindaco Loira che comunque è perfettamente consapevole che la Potes non è del Comune né al servizio del Comune ma dell’intero territorio.
Qualcuno ha lasciato intendere che o i dati dell’Asur non sono veritieri o il turismo balneare non esiste più
“A scanso di equivoci, o di maligne allusioni, i dati sono forniti dalla Centrale Operativa 118 Piceno Soccorso. E’ bene sapere che l’automedica interviene per situazioni cliniche gravi che incidono molto più sulla popolazione residente che tra i villeggianti le cui malattie non necessitano spesso dell’intervento del 118 od in caso contrario, sono adeguatamente garantite, nella stragrande maggioranza dei casi, dai mezzi di soccorso di base.
Un’ultima considerazione: compito di noi sanitari e dei politici dovrebbe essere quello di educare la popolazione al corretto utilizzo del sistema di emergenza. Il sentire un mezzo di soccorso come “cosa mia” incentiva parte dei cittadini ad un utilizzo pericolosamente improprio dei mezzi di soccorso. Bisogna essere coscienti che ogni attivazione inutile del 118 comporterà un ritardo nel soccorso di chi ne ha veramente bisogno mettendo a rischio la sua vita”.
Ben altri toni, rispetto a quelli usati dal primario Fabrizio Giostra, quelli del direttore Area vasta 4, Licio Livini, che contro Cisl e Donati non va per il sottile: “Vogliono male a questo territorio. Invece di rilasciare dichiarazioni a sostegno del comprensorio, parole magari responsabili e costruttive, Donati si lascia andare a parole che servono solo a fare polemica, una polemica oltretutto infondata. I numeri della Potes parlano chiaro come è chiara la normativa che regola la sua ubicazione. Vogliamo parlare di Pediatria e dell’allarme scatenato da Donati? Non c’è nessuna indicazione di chiusura del reparto. Nulla. Certo, per carità, inutile negare che ci sia difficoltà nel reperire pediatri, ma è una crisi generale, su scala nazionale, e anche noi la sentiamo. Ma da qui a dire che un reparto sia a rischio chiusura ce ne passa, eccome. Quindi smentisco categoricamente le sue dichiarazioni, strascico della polemica sulle esternalizzazioni. Basta con queste balle!
Io tengo molto a questo nostro territorio, e penso proprio di averlo dimostrato con servizi attivati e servizi potenziali, servizi e un indirizzo che sono sotto gli occhi di tutti. Donati e i suoi allarmismi infondati hanno stancato e contribuiscono solo a creare paure tra gli operatori che invece, andrebbero rassicurati. Abbiamo effettuato delle assunzioni e potenziato servizi sul territorio. Insomma attenzioni che questo nostro territorio merita. Magari se fosse stato coordinatore Rsu, Donati queste dichiarazioni non le avrebbe rilasciate”.
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